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Opzione donna

Tra le nuove possibilità di uscita flessibile dal mondo del lavoro introdotte dalla legge di bilancio 2017 rientra anche l’estensione della cosiddetta “OPZIONE DONNA”. Si tratta della possibilità per le donne di anticipare il diritto alla pensione rispetto al normale trattamento di vecchiaia, a condizione che soddisfino alcuni requisiti minimi, ampliati con la nuova norma. Chi richiede di godere di tale beneficio deve però sapere che subirà una leggera penalizzazione sull’assegno mensile e dovrà optare per la liquidazione della pensione esclusivamente con le regole del sistema contributivo.

Possono esercitare tale facoltà le lavoratrici che entro il 31.12.2015 abbiano maturato un’anzianità contributiva pari o superiore a 35 anni e un’età anagrafica pari a 57 anni per le dipendenti e 58 per le autonome.

Le donne residenti all’estero che soddisfino tali requisiti (ricongiungendo i periodi di lavoro in Italia con quelli del Paese estero con cui è in vigore un Accordo in tal senso) possono chiedere, come le donne residenti in Italia, il pensionamento anticipato.

Ulteriori informazioni possono essere acquisite tramite il sito dell’INPS (https://www.inps.it/NuovoportaleINPS/default.aspx?itemdir=50300&lang=IT), dove vengono specificati più in dettaglio i requisiti richiesti e le modalità di presentazione della domanda, nonché recandosi presso i Patronati all’estero e le strutture diplomatico/consolari.

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