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Regno Unito, il Governo britannico ufficializza il proprio piano industriale spaziale

Regno Unito
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Londra ha un nuovo piano industriale per lo sviluppo in ambito spaziale. Il Regno Unito ha ufficializzato il proprio “Space Industrial Plan (from ambition to action – advancing UK Space Industry) – SIP” che, in linea con la National Space Strategy del 2021 e la Defense Space Strategy del 2022, si propone di guidare la crescita del settore da qui al 2030.

Quasi 50.000 persone sono occupate nel settore spaziale del Regno Unito, con una produttività del lavoro due volte e mezza superiore a quella nazionale. Oltre il 18% del Prodotto interno lordo (PIL) del Paese, 370 miliardi di sterline (334 miliardi di euro), è direttamente o indirettamente legato ai servizi satellitari globali: dalle previsioni meteo, ai servizi di mappatura, dal monitoraggio delle reti elettriche alle transazioni finanziarie. Ad oggi, però, oltre il 90% delle 1.590 imprese attive hanno redditi societari inferiori ai 5 milioni di sterline (5,8 milioni di euro). L’obiettivo del SIP è pertanto quello di alimentare un ecosistema dinamico di imprese spaziali di crescenti dimensioni, stimolando l’innovazione e salvaguardando l’autonomia operativa.

Sono cinque le aree chiave dettagliate nel SIP per realizzare le aspirazioni del settore, dalle comunicazioni satellitari al Position, Navigation and Timing, ossia l’insieme di tecnologie per determinare il “come”, il “quando”, e il “dove” di un oggetto nello spazio come il GPS. Il documento cita tra gli ambiti cruciali anche quelli dei dati spaziali per applicazioni terrestri e della manutenzione in orbita. Non ultima per importanza la consapevolezza del dominio spaziale, un’area essenziale per la sicurezza dello spazio: si tratta della capacità di acquisire e gestire dati per assicurare al Paese la sorveglianza e il tracciamento dei velivoli spaziali.

Per sviluppare queste aree, attraendo investimenti e mobilitando capitali, il SIP auspica un maggiore coinvolgimento della finanza, grazie all’esperienza e alle infrastrutture della City di Londra. Temi che saranno al centro di una conferenza sulla finanza spaziale che il Governo britannico ospiterà in autunno. In ambito interno, i prossimi interventi di Londra, stando a quanto delineato nel SIP, dovrebbero quindi concentrarsi sul procurement pubblico, sul rafforzamento del bacino di forza lavoro specializzata e sulla regolamentazione, con l’obiettivo di rimuovere le barriere che hanno finora impedito al comparto industriale di realizzare al massimo il proprio potenziale.

A margine della presentazione del documento sono intanto già stati annunciati finanziamenti a favore della Surrey Satellite Technology Ltd, un attore chiave nel panorama della produzione di satelliti, che potrà così migliorare il proprio impianto di Guilford con una “camera bianca”: un ambiente a contaminazione controllata all’avanguardia per attività di ricerca e sviluppo. Finanziamenti sono previsti anche per altri cinque progetti finalizzati per una maggiore collaborazione tra i cluster britannici dello spazio.

Il piano prospetta inoltre un atteggiamento britannico molto determinato in seno alla European Space Agency (ESA) al fine di influenzare i programmi dell’ente in modo che siano il più possibile allineati ai vantaggi comparati e alle necessità nazionali. Il Paese continuerà comunque a investire nei rapporti bilaterali in ambito spaziale dentro alla NATO e con i Five Eyes (l’alleanza che comprende oltre al Regno Unito anche Stati Uniti, Canada, Australia e Nuova Zelanda), oltre che con Paesi, quali l’Arabia Saudita, da cui trarre potenzialmente più ingenti benefici commerciali.

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