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Polonia, il Governo dà impulso ai progetti industriali

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In futuro un viaggio in treno tra le principali città della Polonia durerà al massimo tre ore e mezza e uno spostamento verso Varsavia non più di 100 minuti. Questi sono solo due degli obiettivi della nuova politica industriale del Governo polacco all’interno della quale riveste un’importanza fondamentale lo sviluppo della rete ferroviaria nazionale.

Il Governo polacco ha di recente annunciato la costruzione di un sistema di infrastrutture di trasporto, che include il nuovo “Central Communication Hub” (CPK) di Baranow, un aeroporto destinato a svolgere la funzione di hub, integrando trasporto aereo, ferroviario e stradale. Entro il 2035, CPK prevede di costruire la cosiddetta “Y”, una linea ferroviaria ad alta velocità lunga 480 chilometri dalla capitale attraverso Lodz fino a Poznan e Wroclaw, con un costo stimato di circa 80 miliardi di zloty polacchi (18,5 miliardi di euro). Entro il 2032, i treni dovrebbero coprire la tratta Varsavia-Lodz via Baranow in 40 minuti. La tratta da Varsavia a Poznan e Wroclaw dovrebbe durare 1 ora e 40 minuti, con una velocità massima dei treni di 300-320 chilometri all’ora (Km/h).

Il secondo investimento chiave sarà la Linea Ferroviaria Centrale Nord (CMK): 320 chilometri da Varsavia a Danzica, che dovrebbero essere completati entro il 2040 per un costo di circa 45-50 miliardi di zloty (9-11 miliardi di euro). Un’altra parte dei progetti di sviluppo delle ferrovie di CPK sarà definita entro la fine del 2025. In parallelo Polskie Linie Kolejowe (PKP) modernizzerà, con fondi europei, quasi 14.000 chilometri di binari, per un valore di circa 100 miliardi di zloty (23 miliardi di euro). In prospettiva si vorrebbe far aumentare la frequenza dei viaggi in treno in Polonia fino ad una media di 20 pro capite all’anno. Attualmente sono nove, contro una media di 18 nell’Unione Europea (UE).

Prendendo in considerazione le prospettive la politica industriale della Polonia, un ruolo rilevante lo svolgerà l’Agenzia per lo Sviluppo Industriale (ARP), una società controllata interamente dallo Stato. Il compito principale dell’ARP è quello di fornire capitale alle imprese, nelle quali ha investito circa 9,6 miliardi di zloty (2,2 miliardi di euro). L’Agenzia intende concentrarsi sul finanziamento di progetti che le banche non vogliono finanziare. Oltre ad investire in parchi eolici offshore acquisterà ad esempio impianti fotovoltaici e biogas, parteciperà alla riforma del profilo economico della Slesia e alla creazione di nuovi posti di lavoro nell’industria.

Un’altra istituzione che sarà importante nella gestione della politica economica polacca è l’Agenzia per il Credito all’Esportazione (KUKE), parte del gruppo del Fondo di Sviluppo Polacco (PFR) e specializzata in assicurazioni commerciali e di investimento. KUKE sta diversificando il suo portafoglio e aumentando il finanziamento in Ucraina. Il valore del fatturato assicurato qui è aumentato del 60%, e la sua quota del portafoglio è salita dall’1,9 al 3,8%. L’Agenzia sta inoltre preparando progetti in Africa per un valore di 20-25 miliardi di zloty (4,6-5,8 miliardi di euro), dove la quota polacca potrebbe raggiungere i 6-8 miliardi di zloty (1,4-1,8 miliardi di euro). KUKE qui si concentra su mercati politicamente stabili con rapida crescita economica, piani di sviluppo ambiziosi e basso rischio di default come ad esempio Marocco, Senegal, Rwanda, Kenya, Tanzania. Uno dei maggiori progetti è “Shop in Poland”, nell’ambito del quale l’Agenzia cerca progetti infrastrutturali in tutto il mondo e li abbina ai più di 500 produttori e appaltatori polacchi che ha nel suo database.

 

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