Arrivano all’Università delle arti di Tirana le storie raccolte da Sergio Maifredi e Gian Luca Favetto per il progetto ‘Atlante del Gran Kan – Autobiografie di una città’. Per mesi hanno girato per Tirana raccogliendo e intrecciando le voci di chi la abita da sempre, da poco o provvisoriamente. Lo spettacolo, realizzato dall’Istituto Italiano di cultura e prodotto dal Teatro pubblico Ligure con il coinvolgimento degli studenti dell’Università del teatro, parte da lontano ed è frutto di un lavoro che ha visto realizzare ricerche, laboratori e seminari.
Il punto di partenza sono le suggestive pagine delle Città Invisibili di Italo Calvino secondo il quale “le città sono un insieme di tante cose: di memoria, di desideri, di segni d’un linguaggio; le città sono luoghi di scambio, come spiegano tutti i libri di storia dell’economia, ma questi scambi non sono soltanto scambi di merci, sono scambi di parole, di desideri, di ricordi”. E così Tirana nel racconto diventa Nairat e il racconto è fatto dalle storie dei suoi abitanti che si intrecciano con le geografie urbane, delineano orizzonti, svelano legami e mostrano come è cambiato il tessuto della città: italiani stabiliti in Albania e albanesi ormai italiani da anni, giovani che per strada ti rispondono in inglese. Le storie arrivano al Teatro dell’Università delle Arti, come appunto un atlante e vengono studiate e narrate dagli studenti della Facoltà di Arte Scenica, coordinati dall’attrice Ema Andrea. Un teatro di narrazione che il Teatro Pubblico Ligure ha già realizzato in Italia a Sori, diventata Iros, e a Enna, trasformata in Anen.