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IIC Stoccolma: “La speranza è poesia”

La speranza è poesia/Hopp i dikter” è il nuovo progetto promosso dall’Istituto Italiano di Cultura C.M. Lerici, che dal 18 al 31 gennaio 2021 porta la poesia nella metropolitana di Stoccolma. Cinque poesie, in italiano e svedese, compariranno sotto forma di poster in duemila degli spazi pubblicitari sui mezzi di trasporto pubblico della capitale svedese. Gli autori selezionati sono Antonella Anedda, Valerio Magrelli, Alda Merini, Pier Paolo Pasolini e Dacia Maraini, che, per questa particolare occasione, ha composto un poema inedito.

Dopo un anno difficile, l’Istituto ha deciso di infondere un messaggio di speranza. L’obiettivo è quello di trasmettere al maggior numero possibile di persone sentimenti di positività e fiducia in un periodo ancora estremamente complicato e incerto. Dall’inizio della pandemia Covid-19, le nostre vite sono inevitabilmente cambiate e molto spesso la negatività ha prevalso. La speranza è poesia vuole contribuire a invertire questa tendenza, ricorrendo al potere suggestivo delle parole, in grado di evocare immagini che permettano di andare oltre il livello semantico dei vocaboli, per entrare in una dimensione altra capace di trasmettere serenità e fiducia. È dunque più che mai importante iniziare l’anno con la giusta attitudine, coltivando la speranza verso il futuro. In questo, può aiutarci la scelta delle prime letture del 2021. Da sempre, le parole possono influire sui nostri pensieri e sui nostri stati d’animo, facendoci riflettere e permettendoci di trovare risposte alle domande che ci portiamo dietro. Da questa idea nasce quindi “La speranza è poesia”.

stoccolmap poesia approLa speranza è poesia” si inserisce all’interno di un filone internazionale ben consolidato, che da oltre trent’anni coinvolge diversi paesi in tutto il mondo. Ne è un esempio “Poems on the Underground”, progetto del Transport for London nato nel 1986 dall’idea della scrittrice americana Judith Chernaik di diffondere la poesia – sia classica che contemporanea – tra un pubblico più ampio e generalista. L’intento è quello di rendere i viaggi quotidiani sui mezzi pubblici più stimolanti, affiggendo nei vagoni della metropolitana di Londra una serie di poesie selezionate dalla stessa Judith Chernaik insieme ai poeti George Szirtes e Imtiaz Dharker. “Poems on the Underground” ha ispirato programmi simili in diverse altre città, da Dublino a Parigi, New York, Oslo, Helsinki, Varsavia, San Pietroburgo e Pechino, dimostrando di essere un modo efficace di avvicinare alla poesia anche un pubblico non specializzato e stimolando nei passeggeri la volontà di continuare a leggere e approfondire. Nel 1992, ha fatto seguito l’iniziativa “Poetry in Motion”, creata dalla Poetry Society of America e dal Metropolitan Transportation Authority di New York. “Poetry in Motion” ha portato la poesia nei sistemi di trasporto delle città di tutta America – Los Angeles, Nashville, Providence, San Francisco e New York City – esibendola a milioni di persone ogni giorno. Più recente è invece “Poetry in Transit”, progetto promosso dall’Association of Book Publishers of BC (ABPBC) in collaborazione con TransLink. Anche in Italia non mancano i buoni esempi. Nel 2019, in occasione del Salone del Libro di Torino, Salone Off ha ospitato “Metro Poetry”, iniziativa che ha permesso di portare la poesia tra i pendolari. Per circa due mesi, ogni ora, in tutte le stazioni della metropolitana torinese, sono state diffuse brevi poesie all’interno della programmazione di Radio GTT, trasformando il viaggio verso i luoghi della manifestazione letteraria torinese una sorta di percorso di avvicinamento alla parola, invitando le persone all’ascolto. L’idea di offrire poesia sui mezzi pubblici ha dunque dimostrato il potere universale della poesia, in grado di raggiungere, colpire e affascinare migliaia di persone in tutto il mondo, ovunque esse si trovino e di qualunque nazionalità esse siano.

Per il progetto dell’Istituto – “La speranza è poesia/Hopp i dikter” – sono stati selezionati autori italiani tradotti in svedese, dal forte potere evocativo. Historiae (Einaudi, 2018) è una raccolta di Antonella Anedda, una delle più importanti poetesse italiane contemporanee, i cui versisi configurano come una vera e propria sequenza di immagini “che riportano alla luce ciò che non si vuole vedere”. Le sue poesie sembrano mescolare lingue diverse, oscillando tra diversi dialetti, e spaziando da sfera pubblica a privata. Il volume è stato recentemente pubblicato in Svezia da Lyrikvännen, con la traduzione di Ida Andersen e Nina M. Olsson. Dacia Maraini, autrice di romanzi, saggi, poesie e sceneggiature per teatro e cinema, è attualmente considerata una delle più importanti scrittrici italiane. Già negli anni Sessanta e Settanta Dacia Maraini fu molto attiva nel dibattito politico sui diritti delle donne. Molto spesso, protagoniste delle sue opere sono state proprio le donne, come in “Passi affrettati”, nato come testo teatrale e recentemente pubblicato in svedese con il titolo “Raska steg” dall’Istituto Italiano di Cultura nella collana CartaDitalia, con la traduzione di Ida Andersen. “Passi affrettati”, presentato in Istituto a Stoccolma dalla stessa Dacia Maraini lo scorso settembre, racconta le storie reali di sette donne vittime di violenza nel mondo, appartenenti a culture e religioni differenti, ma tutte accomunate dalla stessa esperienza. Valerio Magrelli, poeta, traduttore e accademico, esordisce nel 1980 con la raccolta “Ora serrata retinae”. Quest’ultima, pubblicata in Svezia da Ellerströms förlag nel 2016 con il titolo “Ordets frånsida” e tradotta di Lars-Håkan Svensson, offre un’ampia e perfetta presentazione dell’intera opera poetica di Magrelli ad oggi. La sua poesia si caratterizza per lo stile scarno ed essenziale, che, partendo da immagini quotidiane, arriva ad indagare problematiche esistenziali universali. Alda Merini è stata una delle poetesse italiana più importanti della seconda metà del Novecento. Nota a tutti come “la poetessa dei navigli”, avendo abitato per quasi tutta la sua vita sul Naviglio Grande di Milano, Merini pone al centro della sua raccolta d’esordio “La terra santa” (1980) l’esperienza del ricovero in un ospedale psichiatrico. Negli ultimi anni della sua vita, invece, Alda Merini, ormai nota anche a livello internazionale, entra in una nuova fase, in cui la sua poesia si avvicina al misticismo, come si può notare nella raccolta “Francesco, canto di una creatura” (2007), tradotta in svedese da John Swedenmark con il titolo “Franciskus: den skapades sång” e pubblicata da Bokförlaget Lejd nel 2019. Pier Paolo Pasolini è stato una delle figure di spicco della cultura italiana della seconda metà del Novecento, considerato tra i maggiori artisti e intellettuali del XX secolo. Le sue opere – dalla poesia in friulano ai romanzi, dal teatro al cinema – sono state accompagnate da una lucida e appassionata riflessione sui profondi mutamenti che hanno caratterizzato il dopoguerra italiano. In traduzione svedese, troviamo l’antologia “Olycksaliga generation”, pubblicata da Smockadoll förlag nel 2020 a cura di Nina M. Olsson e Håkan Sandell.

L’impegno dell’Istituto in ambito poetico proseguirà per tutto il 2021. La poesia, soggetto principale del progetto “La speranza è poesia“, verrà infatti celebrata anche attraverso la pubblicazione di due volumiin cui verranno raccolte le liriche di alcune delle più importanti poetesse italiane. Il primo, a cura di Claudio Pozzani, verrà pubblicato dall’Istituto nella primavera 2021, mentre il secondo, curato da Daniela Marcheschi, sarà presentato nella seconda parte dell’anno.

  

Antonella Anedda (1955) è nata a Roma. Poetessa e saggista, si è formata tra Roma, Venezia e Oxford, dove ha conseguito un dottorato di ricerca. Esordisce nel 1992 con la raccolta “Residenze invernali” e nel corso degli anni si afferma come una delle voci più originali della poesia italiana contemporanea, tradotta in diverse lingue e vincitrice di numerosi premi. Oltre alla poesia, Anedda scrive per quotidiani e riviste culturali e insegna all’Università Italiana della Svizzera. Nel 2018 ha pubblicato la raccolta “Historiae”, mentre l’anno dopo è stata insignita di un dottorato di ricerca honoris causa dalla Sorbona di Parigi.

 

antonella anedda

 

Dacia Maraini è nata nel 1936 a Fiesole, in Toscana. All’età di tre anni si trasferì con la famiglia in Giappone, dove trascorse gran parte della sua infanzia. Dopo la guerra, la famiglia Maraini fece ritorno in Italia e si stabilà a Bagheria, in Sicilia. Nel 1954 la giovane Dacia si trasferì a Roma per studiare all’università. Qui iniziò anche la sua carriera letteraria, debuttando nel 1962 con il romanzo La vacanza. Lo stesso anno si unì sentimentalmente al famoso scrittore Alberto Moravia. La loro relazione durò fino al 1978. In quegli anni la coppia frequentava lo scrittore e regista Pier Paolo Pasolini e la cantante lirica Maria Callas. Già negli anni Sessanta e Settanta Dacia Maraini fu molto attiva nel dibattito politico sui diritti delle donne, che sarebbe sfociato in due referendum, il primo sul divorzio (1974) e il secondo sul diritto all’aborto (1981). Negli anni Settanta Dacia Maraini cominciò a scrivere testi per il teatro, fra cui La donna perfetta (1974) e Dialogo di una prostituta con il suo cliente (1978). Con Buio (1999) vinse il premio Strega, il più prestigioso riconoscimento letterario italiano. Dacia Maraini ha scritto anche poesie, la sceneggiatura di più di dieci film e molti saggi. Oggi è considerata una delle più importanti scrittrici italiane.

 

dacia maraini

 

Alda Merini (1931-2009) è stata una delle poetesse italiana più importanti della seconda metà del Novecento. Nota a tutti come “la poetessa dei navigli”, avendo abitato per quasi tutta la sua vita sul Naviglio Grande di Milano, Merini pone al centro della sua raccolta d’esordio “La terra santa” (1980) l’esperienza del ricovero in un ospedale psichiatrico. Fra gli anni Ottanta e Novanta pubblicò diverse sillogi di poesia, fra cui “L’altra verità. Diario di una diversa” (1986), “Delirio amoroso” (1989), “Vuoto d’amore” (1991). Negli ultimi anni della sua vita, Alda Merini, ormai nota anche a livello internazionale, entra in una nuova fase, in cui la sua poesia si avvicina al misticismo. “Francesco, canto di una creatura” (2007) e “Mistica d’amore” (2008) sono le sue ultime opere.

 

dacia maraini

 

Valerio Magrelli (1957) è poeta, traduttore e accademico. Magrelli esordisce nel 1980 con la raccolta di poesia “Ora serrata retinae”, a cui fa seguito, nel 1987, “Nature e venature”. Negli stessi anni traduce alcuni classici della letteratura francese, fra cui Stephane Mallarmé, Paul Valéry e Paul Verlaine. La poesia di Magrelli si caratterizza per lo stile scarno ed essenziale, che parte da immagini quotidiane per indagare problematiche esistenziali. Nelle ultime opere, come “La vicevita” (2019), dedicata al viaggio in treno, o “Il commissario Magrelli” (2018), la sua scrittura si è fatta più ironica e critica della società contemporanea.

 

valerio magrelli

 

Pier Paolo Pasolini (1922-1975) è stato una delle figure di spicco della cultura italiana della seconda metà del Novecento. Le sue opere – dalla poesia in friulano ai romanzi, dal teatro al cinema – sono state accompagnate da una lucida e appassionata riflessione sui profondi mutamenti che hanno caratterizzato il dopoguerra italiano. Dagli anni Sessanta in poi, tutte le sue opere letterarie e filmografiche sono state caratterizzate da una polemica e provocatoria accusa di “trasformazione antropologica” e di “genocidio culturale” generato dalla modernizzazione capitalista. Un’accusa che culmina nel romanzo incompiuto “Petrolio”, pubblicato postumo nel 1992. In traduzione svedese, troviamo l’antologia “Poesie”, la raccolta di saggi “Scritti corsari” (1993) e il dramma Calderón (1990).

 

pier paolo pasolini