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L’Italia e le Organizzazioni regionali in Europa (Organizzazioni Internazionali)

Inquadramento storico: dal Patto di Stabilità al Consiglio di Cooperazione Regionale.

Il Consiglio di cooperazione regionale (RCC nell’acronimo inglese – Regional Cooperation Council) è il più esteso coordinamento di cooperazione regionale operante in Europa sud-orientale e coinvolge, oltre ai Paesi della regione che lo gestiscono direttamente, la Commissione Europea e altri Paesi donatori, tra cui l’Italia.

Il Consiglio di Cooperazione Regionale è succeduto nel 2008 al Patto di Stabilità per il Sud Est Europa, lanciato nel 1999, riflettendo la richiesta di “responsabilizzazione” avanzata dai Paesi già beneficiari del Patto e quindi la loro volontà di passare da una fase “paternalistica” ad una maggiormente attiva e responsabile nella gestione autonoma della cooperazione regionale tra i Paesi della regione.

Il Consiglio di Cooperazione Regionale è stato istituito anche per fornire assistenza segretariale e logistica al Processo di Cooperazione del Sud-Est Europeo (SEECP, South-East European Cooperation Process), istituto a sua volta a Sofia nel 1996 come iniziativa di cooperazione regionale su impulso diretto dei Ministri degli Esteri dei Paesi dell’Europa sud-orientale. Sono attualmente membri SEECP: Albania, Bosnia Erzegovina, Bulgaria, Croazia, Grecia, Macedonia del Nord, Moldavia, Montenegro, Romania, Serbia, Turchia, e Kosovo nel rispetto della Risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU 1244 relativa al suo status. Il SEECP si propone di realizzare il rafforzamento delle relazioni di buon vicinato tra i Paesi dell’Europa Sud Orientale al fine di creare un’area di pace, stabilità, sicurezza e collaborazione, nonché la piena integrazione della regione nelle strutture europee ed euro-atlantiche.

Contemporaneamente alla chiusura ufficiale del Patto di Stabilità, le attività del Consiglio di Cooperazione Regionale sono state avviate formalmente il 27 febbraio 2008 durante la riunione dei Ministri degli affari esteri SEECP a Sofia.

I membri RCC sono i Paesi membri SEECP, l’Unione Europea, rappresentata dal suo Alto Rappresentante per la Politica Estera e di Sicurezza e da un rappresentante della Commissione Europea, e i Paesi donatori impegnati attivamente e in modo sostanziale nella cooperazione regionale nell’Europa sud-orientale, tra cui l’Italia.

Perseguendo le direttive politiche stabilite dal SEECP, il RCC lavora per sviluppare e mantenere tra i Paesi membri un clima politico di dialogo, riconciliazione, tolleranza e apertura alla cooperazione, al fine di consentire l’attuazione di programmi regionali mirati allo sviluppo economico e sociale delle popolazioni della regione.

Il RCC opera in stretta collaborazione con tutti i governi dell’Europa sud-orientale e con gli altri organismi di cooperazione regionale operanti nell’area.

L’operatività del RCC è disciplinata dal suo Statuto, dalle strategie triennali RCC e dai relativi programmi di lavoro, e più in generale si ispira alla Strategia SEE 2020, adottata nel 2013 da Albania, Bosnia Erzegovina, Kosovo (ai sensi della UNSCR 1244), Montenegro, Serbia e Macedonia del Nord, e alla MAP REA – il Piano d’Azione Multi-annuale per la costruzione di un’Area Economica Regionale nell’area balcanica, adottato a Trieste il 12 luglio 2017 nell’ambito del processo di Berlino.

Funzionamento e aree di attività del Consiglio di Cooperazione Regionale

Il Consiglio di Cooperazione Regionale sostiene la cooperazione regionale nell’Europa sud-orientale, promuove l’integrazione europea ed euro-atlantica della regione e fornisce al SEECP sostegno operativo attraverso il proprio segretariato.

Le aree di azione prioritaria del RCC sono:

  •          Connettività
  •          Competitività
  •          Competenze e Mobilità
  •          Stato di Diritto
  •          Cooperazione nel settore della sicurezza

Il RCC è presieduto da un Segretario Generale – attualmente Majlinda Bregu, già Ministro dell’Integrazione Europea in Albania – assistito da un segretariato con sede a Sarajevo e da un ufficio di collegamento a Bruxelles.

Il Consiglio si riunisce annualmente, a livello di Senior Civil Servants, a latere del Summit annuale del SEECP, per garantire il coordinamento strategico e lo sviluppo dei processi di cooperazione regionale, approvare il rapporto annuale del Segretario Generale RCC e il programma strategico per l’anno successivo. RCC mantiene stretti contatti con Organizzazioni Internazionali ed altri organismi di cooperazione regionale; rappresentanti di ONU, UE, OSCE, InCE, BSEC, Banca Mondiale assistono alle riunioni.

Il Board del Consiglio, composto dai membri RCC che contribuiscono al bilancio del Segretariato, cioè Paesi SEECP, più diversi Paesi donatori (tra cui l’Italia) e dall’Unione Europea, si riunisce tre volte l’anno per garantire continuità di indirizzo e supervisione.

L’RCC dispone di un bilancio annuale di circa 4 milioni di Euro, finanziato per oltre la metà dalla Commissione Europea, per un milione di euro circa dai Paesi beneficiari e per mezzo milione circa da donazioni bilaterali di alcuni Paesi UE (tra cui l’Italia) e non UE (Svizzera, Stati Uniti).