La regione adriatico-balcanica è un’area strategica per l’Italia. Gli stretti legami storici, culturali e geopolitici con la regione conferiscono prioritaria attenzione agli sviluppi in questo quadrante in considerazione degli immediati riflessi che essi hanno sulla sicurezza nazionale dell’Italia.
Le priorità perseguite dall’Italia sono il consolidamento della transizione democratica, il rafforzamento delle istituzioni e dello stato di diritto, la definitiva transizione verso sistemi economici di libero mercato. Questi obiettivi vengono perseguiti attraverso il fermo sostegno ai processi di integrazione europea e atlantica della regione e un’intensa azione bilaterale. Massimo è l’impegno dell’Italia affinché questo processo di integrazione proceda in linea con le forti aspettative che nutre la regione.
Elemento centrale del nostro impegno a favore della stabilizzazione regionale è rappresentato dal contributo italiano alle missioni KFOR in Kosovo e EUFOR Althea in Bosnia-Erzegovina.
Alla cooperazione bilaterale, l’Italia ha sempre affiancato un’intensa promozione della cooperazione regionale quale strumento per promuovere il superamento delle questioni ancora aperte nell’area e favorire l’abbattimento delle barriere che limitano il pieno potenziale della regione.
L’importanza dell’area adriatico-balcanica per il nostro Paese è confermata anche dal rilievo della cooperazione economica e dagli intensi scambi commerciali che intratteniamo con la regione.
L’Italia figura stabilmente tra i principali partner commerciali di tutti i Paesi della regione. Considerevole è anche il volume degli investimenti italiani così come il numero di imprese italiane presenti nei Balcani. Estremamente significativa è inoltre la presenza dei principali istituti di credito italiani.
Rilevante è anche la diffusione della lingua italiana nell’area, in virtù della potente attrazione culturale esercitata dal nostro Paese, nonché per effetto di specifici programmi promossi dall’Italia.