Il 30 marzo scorso è stata costituita anche ad Hong Kong una delegazione dell’Accademia della Cucina Italiana.
In una città di sette milioni di abitanti, nella quale i ristoranti sono oltre 11.000, gli esercizi autenticamente italiani (vale a dire gestiti da uno chef o da un proprietario italiano) sono oltre 70, tutti mediamente di livello buono o eccellente, mentre salgono ad un numero di almeno 150 quelli definiti “italiani” senza meritare questo appellativo.
Incoraggiante la presenza di importatori di prodotti enogastronomici italiani (una settantina quelli censiti dal Consolato Generale che si occupano di prodotti di “nicchia”, ai quali si aggiungono le grandi catene di distribuzione); discreta – ma ancora suscettibile di essere potenziata – la conoscenza e diffusione dei nostri vini.
In un panorama tanto promettente quanto competitivo, l’apertura di una “filiale” dell’Accademia può contribuire a preservare e promuovere ulteriormente l’immenso ed unico patrimonio enogastronomico del nostro Paese.