Dall’offerta enogastronomica variegata delle regioni italiane fino al cibo per gli astronauti. La Settimana della cucina italiana nel mondo, dal 19 al 25 novembre, verrà illustrata in Portogallo da un fitto calendario di eventi, conferenze, workshop e masterclass a Lisbona e Porto. L’ambasciata d’Italia, con la collaborazione dell’istituto italiano di cultura, della Camera di Commercio Italiana e dell’Associazione ASCIP Dante Alighieri di Porto, ha mobilitato chef, giornalisti, sportivi e imprenditori, oltre ad alcuni ristoranti italiani locali che durante la settimana offriranno menu dedicati al tema.
Il primo appuntamento il 19 è con la conferenza “Dove va la cucina italiana tra radici regionali e influenze globali” del giornalista Davide Paolini, il Gastronauta®, dal suo programma su Radio 24. E la prima regione presentata è l’Umbria con una degustazione di prodotti di punta, dal Sagrantino di Montefalco al Trebbiano Spoletino, dalle lenticchie di Castelluccio di Norcia allo zafferano di Cascia, dal sedano nero di Trevi al prosciutto di Norcia. Il giorno dopo la cucina dello Chef Pasquale Laera si accompagnerà ad un concerto di musiche di Gioacchino Rossini, di cui ricorrono i 150 anni dalla morte. Mercoledì sarà invece la volta di uno sportivo, il campione di vela Raimondo Cappa, nipote del fondatore del Reale Yacht club canottieri Savoia di Napoli, illustrare cosa si mangia in barca a vela. E sotto i riflettori finiranno la frittata di pasta, la mozzarella in carrozza e il gattò di patate. Il giorno dopo si torna alle regioni con un workshop sulla cucina napoletana per imparare a fare la parmigiana di melanzane e il sartù di riso con la chef Necci Bertini dell’Hosteria Luce di Roma. Ad essere coinvolti nei workshop degli chef italiani saranno anche gli studenti della Facoltà di Studi Superiori Alberghieri e Turistici di Estoril e quelli della scuola alberghiera di Porto.
Venerdì 23 si passa alla Puglia con degustazioni di prodotti tipici. Ma la settimana si conclude allargando la prospettiva fino allo spazio con l’incontro con Raffaele Tiberino, la cui azienda familiare, nata nel 1888 a Bari, dal 2007 prepara i menu italiani per gli astronauti della Stazione spaziale internazionale.