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Ambasciatore Campanile: “La Slovenia ha tanta voglia di Made in Italy” (ANSA)

Lubiana, 31 maggio 2022 – Italia e Slovenia sono Paesi vicini legati da rapporti eccellenti, sviluppatisi e rafforzatisi negli ultimi tempi, fino al vertice di due anni fa tra i due presidenti Sergio Mattarella e Borut Pahor. L’ambasciatore d’Italia a Lubiana Carlo Campanile, in un’intervista all’ANSA, presenta un quadro estremamente positivo della collaborazione bilaterale, e sottolinea la crescente richiesta di Made in Italy in Slovenia.

“Le relazioni bilaterali sono ottime. È un rapporto fondato su solide basi, che trascendono lo specifico momento politico o la conformazione dei rispettivi governi: la comune appartenenza a Ue e Nato, la crescente interdipendenza delle economie, l’integrazione delle nostre comunità di frontiera e, soprattutto, quei valori di democrazia e solidarietà, europei ed atlantici, nei quali Roma e Lubiana si sono sempre riconosciute”, afferma l’ambasciatore.

“Nell’arco dei 30 anni di relazioni diplomatiche, a partire dal riconoscimento del neo-indipendente Stato sloveno – aggiunge Campanile – abbiamo saputo costruire insieme un’articolata relazione bilaterale in campo politico, economico e culturale, arricchita dal prezioso contributo fornito dalle rispettive minoranze. Anche il complesso periodo della pandemia, che abbiamo affrontato insieme, ha ulteriormente rinsaldato i legami bilaterali grazie alla solidarietà e cooperazione che entrambi i Paesi hanno mutuamente (e non solo) dimostrato. A riconferma di ciò – sottolinea il diplomatico – negli ultimi due anni abbiamo vissuto momenti di elevatissima importanza politica e valenza storica, come l’incontro fra il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ed il suo omologo sloveno Borut Pahor, a Trieste e Basovizza il 13 luglio del 2020. La cerimonia di Basovizza e la firma dell’atto di cessione alle associazioni della minoranza slovena del Narodni Dom hanno contribuito ad una netta accelerazione della relazione bilaterale a tutti i livelli. È stata, se mi consentite un paragone musicale, la nota iniziale di un duetto divenuto nei mesi sempre più armonico”.

Per l’ambasciatore, “lo sviluppo della collaborazione avviene oggi a livello trasversale e in tutti i principali settori di comune interesse: l’elenco sarebbe quasi infinito ma mi preme ricordare alcuni esempi specifici, tra cui la cooperazione in Nord Adriatico tra Italia, Slovenia e Croazia; la cooperazione di polizia, non solo nell’ambito dei flussi migratori; le comuni posizioni in ambito Ue, in campi che vanno dal Pnrr agli approvvigionamenti energetici alla guerra in Ucraina”. E il Pnrr sloveno, in particolare, offre molte e nuove possibilità alle imprese italiane, sia in termini di collaborazione industriale che di forniture, in particolare nel settore strategico delle energie rinnovabili per favorire la transizione ecologica.

“Ulteriori opportunità per le imprese italiane si aprono in campi di alta specializzazione tecnologica. Anche le infrastrutture offrono prospettive di grande interesse: i progetti per potenziare le ferrovie slovene potranno creare un’alternativa più green al rilevante traffico commerciale da e per l’Italia”.

“La ripartenza dell’export italiano post-pandemia – prosegue Campanile – si riflette pienamente nella dinamica dell’interscambio bilaterale con la Slovenia. Nel 2021 l’Italia ha mantenuto il secondo posto come Paese Ue partner della Slovenia (dopo la Germania) con un valore dell’interscambio totale che ha superato i 9 miliardi: il 30,7% in più rispetto al 2020 e soprattutto, dato ancora più rilevante, in crescita del 4,5% rispetto al 2019, che fu a sua volta un anno da record. Credo, ed i numeri lo dimostrano, che la voglia di Made in Italy sia forte e direi crescente in Slovenia, spinta sia dalla ripresa economica che dalla progressiva sofisticazione di una platea di consumatori che sanno apprezzare le eccellenze italiane in tutti i campi, dall’alimentazione alla moda, dalle automobili all’arredamento. È una scelta di qualità rafforzata dai legami attraverso una frontiera che è sempre meno confine e sempre più punto di contatto”. In questo ambito, osserva l’ambasciatore, Ambasciata, Agenzia ICE, Istituto di Cultura e Consolato Generale a Capodistria continueranno a presentare, in maniera organica, al consumatore sloveno l’eccellenza italiana nella ricchezza delle sue diverse declinazioni. Tante le iniziative e gli eventi che vedranno l’Italia protagonista nei prossimi mesi – dalla moda alla musica, dalla cucina alla blue economy.

Sul piano europeo, auspicando la rapida apertura del negoziato di adesione con Albania e Macedonia del Nord, l’ambasciatore ha rilevato come “Roma e Lubiana condividano il convincimento che l’allargamento ai Balcani Occidentali sia oggi più che mai una priorità strategica dell’Ue. Così come è largamente condiviso da Roma e Lubiana il timore che nella regione l’Europa possa perdere progressivamente credibilità, tanto a livello istituzionale che di opinioni pubbliche, e lasciare spazio ad attori con interessi ed agende differenti”. E riferendosi al conflitto armato in Ucraina e alle sue possibili conseguenze sulla stabilità della regione balcanica, l’ambasciatore Campanile sottolinea che “Roma e Lubiana sono concordi sul fatto che il processo di allargamento è una strategia fondamentale per la stabilizzazione dell’area”. Su questo serve un’accelerazione, un cambio di passo, poiché “ulteriori tentennamenti e incertezze potrebbero provocare conseguenze molto gravi nel futuro prossimo, a vantaggio di altri attori come Russia e Cina”. (ANSA).

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