Il Cairo, 9 giugno 2022 – Nella Repubblica di Guinea – quella ex francese detta anche “Conakry” per distinguerla dalla confinante “Bissau” e dalla più lontana “Equatoriale” – la fine del Ventennio di potere del deposto e inquisito presidente Alpha Condé ha aperto dal settembre scorso nuove prospettive per investimenti stranieri in infrastrutture di qualità e in tecnologie, con bandi di gara in arrivo già nei prossimi mesi. Lo rileva l’ambasciatore d’Italia in Guinea, Stefano Pontesilli, da gennaio a Conakry ma con 20 anni esatti di incarichi in Africa. “Condé è stato eletto due volte di seguito”, ricorda l’ambasciatore riferendosi alle tornate del 2010 e 2015 in un’intervista all’ANSA. “Quando si è trattato di lasciare il potere nel 2020, ha deciso di farsi eleggere per una terza volta, in violazione della Costituzione”, dice ancora Pontesilli. “Da quel momento, alcune forze interne – che già mal sopportavano degrado morale, corruzione e crescente povertà del Paese – hanno iniziato a considerare alternative. Il golpe del 5 settembre scorso è il risultato di questo processo”, aggiunge riferendosi al colpo di mano guidato dal colonello ed ex legione straniera Mamady Doumbouya.
Alla domanda se la Guinea di Condé fosse l’unica ex colonia francese dell’Africa occidentale che riusciva a sottrarsi all’influenza di Parigi, l’ambasciatore sostiene che “parlare di ingerenza francese è semplicistico: quei tempi sono finiti da un pezzo”. “Il fatto che l’attuale Governo rigetti le logiche corrotte dei precedenti Governi lascia certamente maggior spazio alle imprese occidentali, che lavorano in maniera seria, con obblighi e risultati contrattuali costantemente monitorati”, e che sono “rispettose dell’ambiente e dei diritti dei lavoratori locali”, afferma ancora Pontesilli rispondendo a domande sulle opportunità esistenti per le aziende italiane. “Noi, la Francia e gli altri partner occidentali siamo quindi contenti di questo approccio, fatto di selezione dei migliori e lotta alla corruzione. Speriamo che i fatti confermino le buone intenzioni del Governo”.
La Guinea è ricca di risorse minerarie ma sono soprattutto “costruzioni, comunicazioni, infrastrutture, porti, trasporti” ad essere “estremamente interessanti” per le aziende italiane, che peraltro in qualche caso hanno ottenuto “importanti contratti” già in passato, segnala Pontesilli, riferendosi al gruppo Piccini, impegnato nel “risanamento urbano”. “Stiamo lavorando per valorizzare la nostra tecnologia e qualità, in previsione di vari importanti bandi di gara che verranno lanciati nei prossimi mesi”, aggiunge.
Richiesto di segnalare possibili “elementi di instabilità”, il diplomatico fa presente che “il pericolo di un tentativo di ritorno al passato è reale”, ma “il nuovo presidente sta intervenendo con forza in settori estremamente lucrativi, finora preda di funzionari corrotti e potenze straniere rapaci, dove gli interessi in gioco sono enormi. L’Italia, assieme agli altri partner occidentali, resta al fianco di questo Governo nella lotta alla corruzione e al sottosviluppo, accompagnandolo in un processo di progressivo ritorno alla democrazia rappresentativa, già avviato e che procede bene, nonostante ritardi e resistenze”.