Il ricco programma di eventi organizzati dall’Ambasciata italiana a Canberra durante la VI Settimana della cucina italiana sono stati dedicati alla dieta mediterranea e alle connessioni fra cibo, cultura, design e lingua italiana, con particolare attenzione al fenomeno della lotta alla contraffazione e, dunque, del miglioramento della conoscenza della provenienza e dell’autenticità dei prodotti italiani.
Chef stellati, giovani sommelier, accademici e blogger si sono alternati tra le varie iniziative succedutesi all’insegna del gusto e della cultura gastronomica italiana, in un crescendo che, partendo dal “racconto” del cibo e del ruolo della cucina nell’unificazione linguistica nazionale, è poi culminato nell’esperienza “diretta” dell’eccellenza italiana fra degustazioni e un aperitivo di chiusura. Importante lo spazio dedicato al legame tra cucina e design, in collaborazione con il Design Canberra Festival, che richiama oltre 150.000 visitatori l’anno.
Particolarmente apprezzato l’evento di apertura della rassegna, dedicato alla lingua italiana: “Parole e Cibo: l’Arte di mangiar bene”, che ha visto la partecipazione della Prof.ssa Cecilia Robustelli, docente di Linguistica Generale all’Università di Modena e Reggio Emilia e collaboratrice dell’Accademia della Crusca. La lectio della Prof.ssa Robustelli, dal titolo “A Sampling of Italian Gastronomic Lexicon: From pappardelle’ (14th century) to Nutella’ (20th century)”, è stata parte di un ciclo di interventi a Canberra, Perth e Melbourne, volti ad illustrare il rapporto fra la diffusione della cultura dell’alimentazione e del lessico gastronomico, in un’analisi diacronica dello sviluppo del linguaggio gastronomico in Italia, dove i manuali di cucina, in particolare l’Artusi, hanno avuto un ruolo di unificazione linguistica, e sulla sua diffusione nel mondo.
Nel corso della Settimana, rilevanza è stata inoltre attribuita ai temi delle indicazioni geografiche e della tracciabilità dei cibi (centrali negli attuali negoziati UE-Australia per un accordo di libero scambio), anche grazie alla presenza del Ten.Col. Emilio Palmieri, comandante del gruppo NAS-Carabinieri di Milano, che ha presentato alla platea di pubblico specializzato l’azione dei NAS e le capacità italiane di intervento e prevenzione nel settore della sicurezza alimentare.
Due ricercatori italiani in Australia hanno arricchito le iniziative in tema di anticontraffazione con i loro interventi: Rocco Longo (Università della Tasmania) ha illustrato lo stretto legame tra vino e vigneto mettendo a confronto i sistemi australiano ed europeo di gestione delle indicazioni geografica e facendo ben emergere la complessità e maturità del sistema europeo a protezione del consumatore; Roberta De Bei (Università di Adelaide) ha ulteriormente declinato la scienza della provenienza del vino spiegando il concetto essenziale di “terroir” come espressione del clima, del suolo, e dell’azione dell’uomo sul territorio.