Sarajevo, 10 maggio 2022 – Rapporti eccellenti e crescente voglia di Italia: l’ambasciatore italiano in Bosnia-Erzegovina Marco Di Ruzza, in un’intervista all’ANSA, delinea in termini molto positivi lo stato delle relazioni con il Paese balcanico, che attraversa una fase di profonda crisi interna, politica e istituzionale, una crisi che frena il cammino verso l’integrazione europea.
“Definirei eccellenti i rapporti bilaterali. L’Italia mantiene verso la Bosnia-Erzegovina (BiH) una spiccata politica di attenzione in armonia con la valenza strategica che il nostro Paese riconosce al quadrante balcanico-adriatico, da sempre tra le direttrici prioritarie della diplomazia italiana”, afferma l’ambasciatore, che sottolinea come “il dialogo politico di alto livello è andato intensificandosi grazie alle visite a Sarajevo del sottosegretario agli Esteri Benedetto Della Vedova (10-11 febbraio) e del ministro della Difesa Lorenzo Guerini (29 marzo)”. “In un Paese ancora frammentato e costellato di gravi tensioni interetniche e spinte centrifughe, l’Italia – aggiunge Di Ruzza – viene apprezzata per il suo ruolo equilibrato, costruttivo e inclusivo, avendo la capacità di interloquire con tutti gli attori più rilevanti”.
L’ambasciatore cita poi “l’effervescenza delle relazioni economico-commerciali, che mettono in risalto significativi trend di crescita. Nel 2021 l’Italia è infatti balzata al primo posto tra i Paesi esportatori in BiH, scavalcando la Germania, e si è proposta quale secondo partner commerciale assoluto.
Inoltre, sul mercato bosniaco-erzegovese è attiva una vasta rete di imprese italiane che si sono duttilmente integrate in una pluralità di settori produttivi: è italiano, ad esempio, il primo istituto bancario del Paese”. “A tale proposito, come ambasciata, stiamo sostenendo un progetto di aggregazione delle nostre imprese in loco sulla base di un modello camerale”.
Per l’ambasciatore, “ulteriori opportunità di collaborazione economica potranno dischiudersi nell’ambito degli attesi processi di privatizzazione, che interesseranno vari comparti, tra i quali quello delle telecomunicazioni, i servizi e l’agro-alimentare, nonché nel quadro dei piani di ammodernamento e potenziamento delle infrastrutture energetiche e viarie”. Di Ruzza sottolinea al tempo stesso che da inizio giugno la Bosnia-Erzegovina assumerà la presidenza dell’Iniziativa Adriatico-Ionica (IAI), “e ciò offrirà terreno fertile per accrescere ulteriormente la partnership tra Roma e Sarajevo, considerando il ruolo-chiave che l’Italia detiene nell’ambito di tale organismo. Il progetto IAI nasce infatti proprio su impulso italiano con la conferenza di Ancona del 2000, città che ne ospita il segretariato permanente”.
“La voglia di Italia in BiH è in continua crescita – afferma l’ambasciatore – e questo spiega l’importanza della dimensione culturale nelle relazioni bilaterali e nell’attività della nostra ambasciata. Senza distinzioni etniche o confessionali, il pubblico bosniaco-erzegovese denota un’accentuata propensione verso la nostra cultura ed il Made in Italy. A tale domanda corrispondiamo con una ricca programmazione di eventi ed iniziative, che godono di ampio successo e visibilità mediatica, in particolare le grandi rassegne tematiche sulla lingua, il design, la cucina, il cinema italiani. Intratteniamo, inoltre, strette collaborazioni con la televisione nazionale di BiH, anche ai fini della propagazione di serie televisive italiane, e con un circuito di emittenti radiofoniche private, facenti capo a Radio Sarajevo, con la quale abbiamo lanciato il seguitissimo format Radio Italia”.
“Un risultato straordinariamente importante del nostro impegno – sottolinea ancora Di Ruzza – è aver rimesso in moto il progetto del Museo di Arte Contemporanea ‘Ars Aevi’ secondo il modello di Renzo Piano, prestigiosa e conosciutissima iniziativa di rinascita culturale post-guerra, che sembrava ormai irrimediabilmente arenata. Grazie anche alla costante azione di impulso da parte dell’ambasciata, è stato infatti firmato il tanto atteso accordo tra il Cantone e la Città di Sarajevo per la costruzione del Museo. Con il sostegno della nostra Agenzia italiana per la Cooperazione allo sviluppo (AICS) ci apprestiamo a finanziare lo studio di progettazione esecutiva della struttura, dando così un ulteriore tocco di italianità ad un progetto che ci ha visto sin dall’inizio protagonisti. Ricordo che proprio a testimonianza dell’importanza della nostra diplomazia culturale in BiH, il MAECI ha programmato di aprire a Sarajevo un Istituto italiano di Cultura”.
Purtroppo, osserva l’ambasciatore, la crisi politico-istituzionale in BiH registra ripercussioni inevitabili sul cammino europeo del Paese balcanico. L’Italia comunque, “continua a sostenere le prospettive europee della BiH, nella lucida consapevolezza della necessità di una rivitalizzazione seria e credibile del processo di allargamento ai Balcani occidentali”. (ANSA)