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Ambasciatore Fanara: “Tunisia, imprese e scuole per la stabilità” (ANSA)

Tunisi, 2 maggio 2022 – “Lo stato delle relazioni tra Italia e Tunisia ha raggiunto un livello eccellente”. Lo dimostrano “le visite istituzionali di più alto livello” succedutesi negli anni e “il fatto che l’Italia è diventato il primo esportatore e il secondo investitore nel Paese”.

Lo sottolinea l’ambasciatore d’Italia in Tunisia Lorenzo Fanara in un’intervista all’ANSA, ricordando come “l’azione diplomatica italiana si impronti innanzitutto all’esigenza di sostenere la stabilità e la prosperità della Tunisia, ad esempio tutelando le 800 imprese italiane qui presenti, che creano 68 mila posti di lavoro, ma anche promuovendo quei valori dello stato di diritto e delle libertà individuali ai quali il popolo tunisino ha aderito dal 2011”.

“La Tunisia ci guarda realmente perché dalla punta della penisola di Capo Bon si può vedere il profilo dell’Isola di Pantelleria, che dista appena 75 km dalle coste tunisine”, ricorda l’ambasciatore rievocando l’adagio come italiani, questo Paese ci guarda e ci riguarda: “La Tunisia ci riguarda perché la sua stabilità e la sua sicurezza impattano direttamente sulla nostra sicurezza e la nostra prosperità”.

Circa la migrazione irregolare, Fanara sottolinea che l’Italia ha “una forte e radicata cooperazione con le autorità tunisine per quanto riguarda il contrasto al traffico di esseri umani” attraverso “un approccio globale” che non si limita “agli aspetti di sicurezza” ma include “quelli dello sviluppo e dei visti di lavoro per dare nuove e concrete speranze di occupazione regolare a tanti giovani tunisini”. “Interventi che aiutano i ragazzi a non abbandonare la scuola e a non cancellare il loro futuro”, magari sfidando il mare sui barconi, sono la costruzione di scuole e l’approvvigionamento di acqua potabile in istituti ubicati in zone rurali, realizzati “grazie alla Cooperazione italiana attiva in Tunisia da più di 30 anni”, evidenzia il diplomatico.

I tre settori di sostegno prioritario della Cooperazione sono Pmi, nuove municipalità e appunto l’istruzione, in cui l’Italia è “primo partner”: un primato di cui l’ambasciatore si dice “fiero” perché “questo è un investimento strategico e a lungo termine”.

A Tunisi, Fanara ha dichiaratamente “voluto privilegiare lo sviluppo di rapporti culturali intensi, favoriti dalla forte domanda di Italia che c’è in Tunisia”: “L’iniziativa diplomatica di cui sono più orgoglioso è l’organizzazione – insieme all’Istituto italiano di Cultura, alla comunità imprenditoriale italiana e al console tunisino a Firenze – di un concerto di opera a El Jem, appena sette giorni dopo gli attentati che colpirono Tunisi a fine giugno 2019. Con quell’azione abbiamo dato la migliore risposta, attraverso la cultura, alla minaccia del terrorismo”. La forte domanda d’Italia qui si riverbera prima di tutto sugli scambi commerciali. A livello economico, “dopo un periodo di difficoltà dovuto al Covid, le esportazioni italiane in Tunisia infatti hanno registrato nel 2021 un significativo incremento del 18% rispetto all’anno precedente”, proseguito nel primo trimestre di quest’anno “con un interscambio positivo”, osserva l’ambasciatore. (ANSA)

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