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Ambasciatore Sacco: “L’Italia e la Croazia si sono ritrovate” (ANSA)

Zagabria, 6 maggio 2022 – “Italia e Croazia si sono finalmente ritrovate nei settori cruciali della collaborazione bilaterale tra Paesi vicini”: l’ambasciatore italiano a Zagabria Pierfrancesco Sacco, in un’intervista all’ANSA, delinea in questi termini il rinnovato dinamismo nelle relazioni fra i due Paesi, riprese a pieno ritmo nei settori economico, politico e culturale.

Relazioni che per diversi anni erano state date “reciprocamente per scontate, assorbite nel quadro degli ottimi rapporti bilaterali, dell’assenza di contenziosi, dell’amicizia storica e di un ottimo interscambio bilaterale”.

Una sorta di “mutuo, affettuoso disinteresse, alla stregua di una vecchia coppia assuefatta alla routine matrimoniale”. Ma negli ultimi tempi si è registrato uno scatto in avanti, a cominciare dal settore economico, commerciale e industriale.

L’interscambio, osserva l’ambasciatore, si è attestato al nuovo record di 5,9 miliardi di euro nel 2021, superando il picco di 5,6 miliardi del 2019, l’anno prima della pandemia. E si registrano nuovi investimenti italiani in Croazia – Sacco cita in particolare quelli del gruppo Danieli (200 milioni di euro), di Benetton (2 milioni di euro e 300 nuovi posti di lavoro), e un investimento da 120 milioni di euro della società Investindustrial nel gruppo automobilistico croato Rimac, impegnato nello sviluppo dell’auto elettrica e ibrida.

“Ulteriori spinte sono attese dal primo Business Forum Italia-Croazia in programma a Roma il prossimo 24 maggio, unitamente al Comitato di coordinamento dei ministri”, afferma l’ambasciatore, sottolineando come delle cinque edizioni di tale Comitato bilaterale istituito nel 2009, tre si saranno svolte (con quella di maggio) negli ultimi quattro anni, fra il 2018 e 2022. “Il 24 maggio sarà una data cruciale dal momento che vengono a maturazione tutta una serie di linee di collaborazione nell’ambito della concertazione politica e settoriale. Politica tra i due ministeri degli Esteri in particolare, e settoriale fra i vari dicasteri tecnici”, osserva Sacco.

Un’intensificazione della collaborazione, aggiunge, diretta ad affrontare le grandi sfide in particolare della transizione verde, del digitale, della competitività industriale, della sicurezza interna. Tutte tematiche che saranno affrontate nel Comitato dei ministri il 24 maggio. Una cooperazione, rileva l’ambasciatore, che è anche a livello trilaterale “grazie all’iniziativa italiana per una concertazione intensificata che include anche la Slovenia, sempre nel nome della valorizzazione e salvaguardia dell’Adriatico”. In due anni di tale formato vi sono state tre riunioni ministeriali Esteri, l’ultima il 14 aprile scorso a Zagabria.

L’altro settore cruciale nei rapporti bilaterali fra Italia e Croazia, per l’ambasciatore Sacco, è quello culturale, includendo anche la dimensione scientifica e tecnologica. Il 22 aprile scorso a Venezia, osserva, “è stato firmato il nuovo Protocollo esecutivo dell’accordo culturale fra i due Paesi dal ministro Dario Franceschini e dalla sua omologa croata, relativo al periodo 2022-2026”. Ed è imminente la firma del nuovo Protocollo scientifico-tecnologico. L’ambasciatore sottolinea inoltre come la lingua italiana sia molto rilevante in Croazia, una delle più studiate, con oltre 50 mila croati che seguono corsi di vario tipo, mentre sono 15 le scuole croate in lingua italiana. Anche il settore turistico, dopo i problemi legati alla pandemia, registra una grande ripresa con viaggi nei due sensi.

Nell’intervista, l’ambasciatore Sacco afferma al tempo stesso che “l’Italia apprezza molto il contributo della Croazia al processo di integrazione europea dei Balcani occidentali”. Un apprezzamento espresso pubblicamente dallo stesso ministro degli Esteri Luigi Di Maio. “Con la Croazia abbiamo posizioni pienamente collimanti sull’importanza, resa urgente dall’aggressione russa in Ucraina, di accelerare e intensificare il processo di integrazione euroatlantica della regione balcanica”, afferma l’ambasciatore, per il quale la Croazia, Paese membro di Ue e Nato, “è anche in parte un attore dell’area balcanica”, uno Stato centroeuropeo e mediterraneo. Una dimensione mediterranea, sostiene Sacco, ritrovata con l’ingresso di Zagabria nel ‘Med 9’, il Club Med che “con il forte sostegno italiano” è passato da 7 a 9 membri con Slovenia e Croazia. Una dimensione, quella mediterranea, “importantissima non solo per i rapporti con l’Italia ma anche in chiave europea”. (ANSA).