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Ambasciatrice Zappia: “Draghi da Biden per unità e pace” (ANSA)

Washington, 7 maggio 2022 – “Il presidente del Consiglio Mario Draghi porterà a Washington la determinazione dell’Italia a mantenere unita e risoluta la risposta all’ingiustificata, violenta aggressione che l’Ucraina ed il suo popolo stanno subendo e al tempo stesso ribadirà la volontà, affermata anche dal capo dello Stato, di lavorare per la pace; la determinazione a contribuire affinché l’Europa abbia un ruolo centrale nel favorire il dialogo, partendo dalla constatazione che non ci può essere alcuna equivalenza tra chi invade e chi resiste”: questo il messaggio che il capo del Governo lancerà quando sarà ricevuto per la prima volta dal presidente Joe Biden alla Casa Bianca il 10 maggio, sintetizza l’ambasciatrice d’Italia a Washington, Mariangela Zappia, in un’intervista all’ANSA nella quale evidenzia come l’Italia, “tra gli alleati più stretti e affidabili degli Stati Uniti”, sia stata “in prima linea” nella risposta al conflitto ucraino e abbia avuto “un ruolo essenziale per favorire l’unità e l’efficacia del fronte transatlantico”.

La visita di Draghi, sottolinea l’ambasciatrice, “marca la straordinaria sintonia e collaborazione instaurata fra i due esecutivi sin dal loro insediamento. La solidità indiscussa del nostro rapporto con gli Stati Uniti, fondato sulla condivisione di valori e interessi, confermata anche durante il G20 a guida italiana, è emersa come un elemento di forza di fronte allo shock del conflitto in Ucraina”. “La guerra – prosegue Zappia illustrando l’agenda dell’incontro – sarà inevitabilmente al centro della discussione, nella sua dimensione politico-militare e per le ripercussioni che sta avendo sull’economia mondiale, dall’approvvigionamento energetico alla sicurezza delle catene del valore, dalla sicurezza alimentare all’inflazione. Su tutti questi temi la voce del presidente Draghi è ascoltata a Washington con particolare attenzione. I due leader discuteranno anche delle grandi sfide globali – che la crisi ucraina non oscura, semmai aggravandole – dalla ripresa post-pandemica ai cambiamenti climatici, dei dossier regionali su cui collaboriamo maggiormente, a partire dal Mediterraneo, e sulla preparazione dei vertici G7 e Nato di giugno”.

In merito all’appello di Biden agli alleati perché ognuno faccia la sua parte, l’ambasciatrice Zappia ricorda che se da un lato “l’imponente sostegno americano, concepito e dispiegato in raccordo con i partner europei, è stato decisivo nel permettere a Kiev di resistere all’invasione fino ad oggi”, dall’altro “gli interventi dell’Italia e di altri partner europei, di portata e rapidità senza precedenti, sono stati altrettanto determinanti nella risposta alla guerra”. Con l’Italia “in prima linea” su tutti i fronti, “riscuotendo qui grande apprezzamento”. Compreso “l’impegno eccezionale del presidente Draghi e del ministro degli Esteri Di Maio per incrementare l’approvvigionamento di petrolio e gas da fonti alternative alla Russia”, che “ha già raggiunto risultati di rilievo”.

Zappia non vede però nella risposta all’invasione russa “una competizione di leadership fra Usa ed Europa, quanto piuttosto una sinergia”. “La leadership americana – osserva – è stata indispensabile per ribadire la centralità dell’unità con gli alleati, una vera e propria partnership. La riaffermata coesione fra le due sponde dell’Atlantico è forse il solo risvolto positivo scaturito da questa crisi e gli Stati Uniti intendono preservarlo mediante una collaborazione sempre più stretta con l’Europa”. Ma “l’Italia ha un ruolo essenziale per favorire l’unità e l’efficacia di questo fronte transatlantico; un ruolo riconosciuto dal presidente Biden, che ha coinvolto da subito il presidente Draghi anche nei formati di consultazione più ristretti, e dall’amministrazione a tutti i livelli”. Prima ancora dello scoppio di questa guerra, ricorda l’ambasciatrice, “l’Italia ha promosso la visione di un’Europa più forte sul piano politico e militare quale pilastro di una Nato più forte, una visione molto apprezzata a Washington” e “pochi giorni fa a Strasburgo il presidente Draghi ha ribadito l’urgenza di accelerare, alla luce del mutato scenario geopolitico, l’integrazione europea e la determinazione dell’Italia ad essere in prima linea nel disegno di un’Europa più forte, anche sotto il profilo politico militare”. Un’Europa impegnata a “lavorare per la pace, per una soluzione diplomatica”, ma chiarendo che “non può esistere alcuna equivalenza tra chi invade e chi resiste”.

Quanto ai due summit, “il prossimo vertice G7 servirà a rafforzare ulteriormente il raccordo fra i leader di Paesi con le stesse visioni e il loro impulso congiunto a livello globale su tutte le sfide poste dalla guerra in atto, dal sostegno all’Ucraina e ai suoi rifugiati, dall’emergenza alimentare alla sicurezza energetica”. Mentre da quello Nato “dovrà scaturire il nuovo concetto strategico dell’Alleanza”. A questo proposito Zappia nota che “sebbene, in tale contesto, il tema della difesa collettiva rispetto a Mosca riceverà particolare attenzione, siamo convinti che il nuovo documento non debba limitarsi a fotografare la situazione contingente, ma piuttosto mantenere un respiro a 360 gradi, dotando l’alleanza della visione e delle capacità per rispondere alle sfide che giungono da tutte le direzioni: non possiamo dimenticare la rilevanza di aree come il Mediterraneo e il Medio Oriente o i Balcani per la sicurezza collettiva, come dimostra l’aggravarsi delle sfide energetica e alimentare”. (ANSA)