Dal 14 al 27 maggio dodici magistrati afghani parteciperanno, presso il campus dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, ad un corso intensivo, teorico e pratico, promosso dal Dipartimento di Giurisprudenza della Seconda Università di Roma grazie anche al contributo fornito dal Ministero degli Affari Esteri. Si tratta di un’iniziativa a favore del capacity building afghano che si aggiunge alle numerose altre già realizzate con il finanziamento della Farnesina in collaborazione con l’Istituto internazionale di diritto umanitario di Sanremo e con la Guardia di Finanza.
Il corso dell’Università di Tor Vergata mira a far conoscere da vicino ai 12 afghani il funzionamento del sistema giuridico italiano attraverso 40 ore complessive suddivise tra docenze e moduli di carattere pratico. Tra i temi trattati figurano le tecniche investigative, le libertà personali, fermo e arresto, i principi generali del giusto processo, il contraddittorio, i reati contro la Pubblica Amministrazione, le esperienze italiane comparate. Il programma prevede anche visite alle massime strutture giudiziarie italiane – Consiglio di Stato e Consiglio Superiore della Magistratura – oltre che al Senato della Repubblica e alla Camera dei Deputati.
I partecipanti al corso – tra questi quattro donne – possiedono un’elevata esperienza professionale e sono rappresentativi delle massime istituzioni centrali e della regione occidentale dell’Afghanistan, in particolaredelle province di Herat, Ghor, Kandahar, Farah, Zabol e Nimroz.
L’attività formativa si inserisce nel solco delle previsioni dell’Accordo di partenariato e cooperazione bilaterale di lungo periodo con l’Afghanistan, entrato in vigore il 22 aprile 2013, che prevede che l’Italia continui a sostenere lo Stato di diritto allo scopo di rafforzare le capacità del sistema giudiziario afghano, migliorare l’accesso alla giustizia e promuovere il rispetto dei diritti umani, inclusi quelli delle donne e delle minoranze di quel Paese.