L’Italia condanna con la massima fermezza l’aggressione ingiustificata e non provocata della Russia contro l’Ucraina, che costituisce una palese violazione del diritto internazionale e dei principi umanitari.
L’Italia sottolinea il suo pieno sostegno all’integrità territoriale dell’Ucraina, alla sua piena sovranità e indipendenza entro i suoi confini internazionalmente riconosciuti e il suo impegno proattivo nell’ambito degli sforzi della comunità euro-atlantica a sostegno dell’Ucraina.
L’Italia sostiene inoltre pienamente il percorso europeo dell’Ucraina e ha contribuito attivamente alla concessione dello status di candidato all’UE a Kyiv.
In coordinamento con i partner, l’Italia condanna con forza i referendum farsa della Russia e l’annessione delle regioni ucraine di Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporizhia e non riconoscerà mai tali atti illegali. L’ambasciatore russo a Roma è stato convocato il 3 ottobre 2022 presso il Ministero degli Affari Esteri per trasmettere questi messaggi.
Sosteniamo inoltre la futura ricostruzione dell’Ucraina, in linea con i principi e gli impegni approvati dalla Conferenza sulla ripresa dell’Ucraina tenutasi a Lugano il 4-5 luglio 2022. In linea con le priorità della nostra azione diplomatica, chiediamo alla Russia di cessare immediatamente le ostilità, di assicurare un passaggio sicuro ai civili dando il proprio consenso e rispettando i corridoi umanitari e di astenersi da qualsiasi azione che possa colpire infrastrutture civili e critiche o impianti nucleari.
L’Italia condanna con fermezza gli attacchi russi contro le infrastrutture civili critiche, che continuano a peggiorare la situazione umanitaria e le condizioni dei civili. L’Italia è pronta ad operare con i suoi partner per rafforzare la resilienza delle infrastrutture ucraine, come dichiarato alla Conferenza di Parigi del 13 dicembre 2022, dove l’Italia si è impegnata con 10 milioni di euro.
L’Italia continua a sollecitare la Russia a porre immediatamente fine alle sue misure escalatorie, compresa l’irresponsabile retorica nucleare, e sottolinea che qualsiasi uso di armi nucleari da parte della Russia sarà accolto con gravi conseguenze.
Respingiamo le azioni della Russia presso la centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhya e le crescenti pressioni esercitate sul personale del sito. La sicurezza, la protezione e le salvaguardie dell’impianto nucleare sono fondamentali e sosteniamo pienamente gli sforzi dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica a questo proposito.
L’Italia è favorevole ad una pace giusta sotto la piena titolarità di Kiev. L’Italia apprezza la formula di pace del Presidente Zelensky e sostiene il piano in linea di principio.
L’Italia continua altresì a chiedere alla Russia di impegnarsi in un dialogo mirato e in negoziati volti a stabilire un cessate il fuoco e misure umanitarie per elaborare una soluzione condivisa e sostenibile del conflitto.
L’Italia ritiene importante che i canali di comunicazione tra Ucraina e Russia rimangano il più possibile aperti. Questo ha portato ad accordi pratici e localizzati, come lo scambio di prigionieri e l’Iniziativa del grano del Mar Nero, che hanno fornito un certo sollievo.
L’Italia continuerà ad esercitare pressioni sulla Russia impegnandosi a livello multilaterale per garantire l’isolamento della Russia alla luce del suo insensato disprezzo dei valori, dei principi e delle norme dell’ordine internazionale, e per perseguirne la responsabilità per le gravi violazioni che ha commesso e che continua a commettere.
Durante la sua Presidenza di turno del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa, l’Italia ha presieduto la riunione del Comitato nella quale è stata presa la decisione di sancire la cessazione dell’appartenenza della Federazione Russa al Consiglio d’Europa a partire dal 16 marzo.
In ambito OSCE, l’Italia ha condiviso la decisione di attivare due volte il Meccanismo di Mosca dell’OSCE sui diritti umani per l’istituzione di una missione di esperti incaricata di esaminare l’impatto sui diritti umani e umanitari dell’invasione e degli atti di guerra della Federazione Russa nei confronti della popolazione ucraina.
L’Italia sostiene l’azione dell’UE volta ad isolare e ad esercitare pressioni sulla Russia nei vari gruppi e riunioni dell’OMC, nonché a prendere in considerazione azioni per sospendere concessioni o altri obblighi nei confronti della Federazione Russa, quale la sospensione dello status di nazione più favorita. Analogamente, l’Italia sostiene l’azione dell’UE volta a sospendere il processo di adesione della Bielorussia.
Al contempo, l’Italia esorta gli attori principali a fare pressione sulla Russia affinché eserciti moderazione e faccia un passo avanti verso una soluzione diplomatica della crisi attraverso i colloqui di pace.
L’Italia sta lavorando con partner e alleati per individuare, prevenire, monitorare e reagire alla disinformazione russa, alla manipolazione delle informazioni e all’interferenza nelle informazioni.
L’Italia si è unita a più di 40 partner per deferire la situazione in Ucraina al procuratore della Corte Penale Internazionale, al fine di accelerare le indagini su presunti crimini di guerra, crimini contro l’umanità o genocidio commessi in Ucraina. In risposta alla richiesta del Procuratore Khan, l’Italia ha impegnato un contributo volontario di mezzo milione di euro al Fondo fiduciario istituito dalla Procura e ha espresso la disponibilità a schierare diversi esperti a supporto delle indagini della Corte. Fornisce inoltre un contributo aggiuntivo al Fondo fiduciario per le vittime.
Insieme ai suoi partner, l’Italia ha ripetutamente affermato il suo sostegno alla richiesta dell’Ucraina di avviare un procedimento contro la Russia presso la Corte Internazionale di Giustizia ai sensi della Convenzione sul genocidio del 1948. Lo scorso 15 settembre l’Italia, invocando l’articolo 63 dello Statuto della Corte, ha ufficialmente depositato una dichiarazione di intervento nel caso in questione.
L’Italia è intervenuta come terza parte nel procedimento presso la Corte Europea dei diritti dell’uomo relativo alle accuse dell’Ucraina di violazioni massicce e gravi dei diritti umani commesse dalla Federazione Russa nelle sue operazioni militari.
L’Italia ha co-sponsorizzato e votato a favore dell’adozione di cinque Risoluzioni approvate dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite sull’aggressione russa all’Ucraina e della Risoluzione “Veto-Initiative” che stabilisce che, a seguito di un veto in Consiglio di Sicurezza, l’Assemblea Generale venga automaticamente convocata entro 10 giorni. Sempre all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, nel dicembre 2022, l’Italia ha co-sponsorizzato e votato a favore della risoluzione sulla situazione dei diritti umani nella Repubblica Autonoma di Crimea e nella città di Sebastopoli promossa dall’Ucraina.
L’Italia ha aderito al Group of Friends of Accountability formatosi a seguito dell’aggressione contro l’Ucraina e di recente è entrata a far parte del Core Group dedicato al conseguimento della responsabilità per il crimine di aggressione contro l’Ucraina.
Nell’ambito del Consiglio per i Diritti Umani (CDU), l’Italia ha sostenuto attivamente le iniziative ucraine volte a denunciare le perduranti violazioni dei diritti umani e a promuovere l’accertamento delle relative responsabilità. All’inizio di marzo 2022 l’Italia ha appoggiato la richiesta di tenere un dibattito urgente sulla situazione dei diritti umani in Ucraina ed è stata tra i primi co-sponsor della risoluzione del Consiglio per i Diritti Umani, che ha istituito una commissione d’inchiesta internazionale e indipendente per accertare tutti i presunti abusi e violazioni dei diritti umani e le violazioni del diritto internazionale umanitario che si stanno verificando nell’ambito dell’aggressione della Federazione Russa contro l’Ucraina. In occasione della 49esima sessione del Consiglio per i Diritti Umani, insieme ad altri 50 paesi (compresi tutti gli Stati membri dell’UE, gli USA e il Regno Unito), l’Italia ha anche sottoscritto una dichiarazione congiunta transregionale promossa dalla Polonia in cui ha espresso profonda preoccupazione per il deterioramento della situazione dei diritti umani nella Federazione Russa. Anche all’interno del Consiglio per i Diritti Umani (CDU), insieme ad altri 54 Paesi, compresi tutti gli Stati membri dell’UE, l’Italia ha sostenuto la convocazione della Sessione Speciale del 12 maggio sul deterioramento della situazione dei diritti umani in Ucraina a seguito dell’aggressione russa che ha portato all’adozione di una risoluzione co-patrocinata da tutti gli Stati membri dell’UE e adottata a larga maggioranza (33 voti favorevoli, 2 contrari e 12 astenuti), che approfondisce e rafforza il mandato della commissione d’inchiesta. Nell’ambito della 51a sessione del CDU (settembre-ottobre 2022), l’Italia ha co-sponsorizzato un evento collaterale promosso dall’Ucraina sul tema della responsabilità. Abbiamo continuato a richiamare l’attenzione sulla situazione dei diritti umani in Ucraina all’interno del Consiglio per i Diritti Umani (CDU), anche intervenendo a titolo nazionale nel dialogo interattivo con l’Alto Commissario per i Diritti Umani sul suo rapporto relativo alle uccisioni di civili perpetrate in alcune parti delle regioni ucraine di Kyiv, Chernihiv e Sumy tra il 24 febbraio e il 6 aprile 2022. Nel novembre 2022, l’Italia ha inoltre deciso di fornire un contributo finanziario di 500.000 euro all’Ufficio dell’Alto Commissario per i diritti umani (OHCHR) per sostenere l’opera della Missione di monitoraggio dei diritti umani in Ucraina. Il primo importo (375.000 euro) è già stato trasferito nel dicembre 2022. L’Italia ha co-sponsorizzato la Decisione recentemente adottata dal Consiglio Esecutivo dell’UNESCO per ridurre l’impatto della guerra sul patrimonio culturale dell’Ucraina. Inoltre, l’Italia è stata strettamente coinvolta nella ricerca di una soluzione allo spinoso problema della Presidenza del Comitato del Patrimonio Mondiale, con il compito di tutelare il Patrimonio Mondiale, affidata alla Russia, responsabile della distruzione del Patrimonio ucraino. Di conseguenza, l’Italia è stata determinante nel promuovere un accordo generale in seno al Comitato, che ha portato alla sostituzione del Presidente russo. L’Italia, in coordinamento con l’UNESCO, ha fornito alle autorità ucraine le competenze tecniche per preparare il dossier di candidatura del Centro storico di Odessa a Patrimonio dell’Umanità. L’Italia sta inoltre fornendo un supporto per monitorare i danni al patrimonio ucraino, con particolare attenzione ai siti del patrimonio mondiale dell’UNESCO e a quelli della Tentative List ucraina, nonché ad altri siti di interesse nazionale.
L’Italia ha votato la sospensione di tutte le attività svolte dall’OCSE con la Russia e una conseguente decisione del Consiglio dell’OCSE è stata adottata. Inoltre, l’Italia, in qualità di Presidente della Riunione del Consiglio dei ministri dell’OCSE del 2022, ha proposto di discutere la crisi in Ucraina alla Ministeriale di giugno, la più importante riunione annuale dell’Organizzazione; la proposta è stata accolta.
L’Italia ha sostenuto la decisione del Consiglio Esecutivo dell’Organizzazione Mondiale del Turismo delle Nazioni Unite (UNWTO) di convocare una sessione straordinaria dell’Assemblea Generale e il 27 aprile 2022 ha votato a favore della sospensione della Federazione Russa dall’adesione all’Organizzazione.
L’Italia ha inoltre contribuito all’approvazione del regolamento del Consiglio dell’UE del 24 maggio 2022 che prevede la liberalizzazione temporanea del commercio e altre concessioni commerciali per alcuni prodotti ucraini, misura che può sostenere in modo significativo l’economia ucraina.
- L’Italia ha finora approvato 6 consistenti pacchetti di sostegno militare alla difesa dell’Ucraina, comprensivi di equipaggiamenti sia letali che non letali, basati sulle esigenze delle Forze Armate ucraine.
- L’Italia ha finora organizzato una serie di corsi e attività di formazione specialistica su base bilaterale a favore delle Forze Armate ucraine; altre attività simili sono in corso e in programma;
- il 27 gennaio 2023, il Ministro della Difesa italiano e il Ministro delle Forze Armate francese hanno annunciato la decisione di donare congiuntamente alle Forze Armate ucraine un sistema di difesa aerea e antimissile a medio-lungo raggio SAMP/T, nonché di organizzare e condurre congiuntamente l’addestramento del personale ucraino sullo stesso sistema;
- Sin dalla prima riunione, la Difesa italiana fa parte del Gruppo di Contatto per la Difesa dell’Ucraina – detto anche “Gruppo Ramstein” – guidato dagli Stati Uniti, al fine di meglio coordinare e calibrare gli aiuti militari alle Forze Armate ucraine. A questo proposito, un ufficiale di collegamento italiano è schierato all’interno del Security Assistance Group – Ukraine presso il Comando Europeo degli Stati Uniti, al fine di comprendere meglio le esigenze prioritarie delle Forze Armate ucraine.
- La Difesa italiana partecipa in qualità di osservatore ad altre iniziative internazionali di sostegno quali l’International Donors Coordination Centre, guidato dal Regno Unito, e la Copenhagen – Ukraine Initiative
- Dal 2023 l’Italia garantisce la sua partecipazione alla forza ad elevata prontezza della NATO (Very High Readiness Joint Task Force – VJTF) che riguarda circa 570 unità e un gran numero di asset nei settori aereo e marittimo; l’Italia ha aumentato la prontezza di queste Forze in conformità con i requisiti della NATO. Nel 2022 il contributo italiano alla VJTF della NATO è stato di 1.350 unità e di un gran numero di asset nei settori terrestre, aereo e marittimo.
- In conformità con i requisiti della NATO l’Italia ha innalzato il livello di allerta delle unità di rinforzo (Immediate Follow-on Forces Group – IFFG) delle forze ad alta prontezza (VJTF) nel 2023 di circa 420 unità e di un gran numero di assetti nei domini aereo e marittimo. Nel 2022 il contributo italiano all’IFFG è stato di circa 2400 unità e un gran numero di mezzi nei domini terrestre, aereo e marittimo.
- L’Italia continua a contribuire a tutte le cosiddette Assurance Measures della NATO, schierando contingenti nelle seguenti operazioni e iniziative della NATO nei settori terrestre, aereo e marittimo:
- Presenza avanzata e rafforzata (eFP): dal 2017 in Lettonia, nell’ambito del Battlegroup a guida canadese, l’Italia ha disposto 250 uomini e circa 140 veicoli (leggeri e blindati); nel 2023 il contingente italiano aumenterà di circa 30 uomini.
- Rafforzamento Vigilance Activity (eVA): in Bulgaria, dal 17 ottobre 2022 l’Italia guida, come Nazione Quadro, il Nato Multinational Battlegroup, con circa 700 uomini e un gran numero di veicoli (leggeri e blindati);
- Rafforzamento Vigilance Activity (eVA): in Ungheria, nell’ambito del Nato Multinational Battlegroup a guida ungherese, l’Italia sta fornendo circa 250 unità e mezzi terrestri;
- Rafforzamento Vigilance Activity (eVA): in Slovacchia, dove l’Italia sta schierando un sistema SAMP/T di difesa aerea ed anti-missilistica di medio-lungo raggio al fine di sviluppare la capacità di difesa aerea nel paese;
- Rafforzamento Vigilance Activity (eVA): in Polonia, dove l’Italia sta schierando un mezzo navale con capacità di guerra antiaerea per migliorare la capacità di difesa aerea del Paese;
- Rafforzamento dell’Air Policing (eAP): l’Italia partecipa, a rotazione, alle attività di Air Policing su tutto il fianco orientale, dal Grande Nord al Mar Nero e ai Balcani, l’Aeronautica Militare Italiana sta attualmente garantendo la sicurezza dei cieli della Romania, impiegando circa 180 unità e 4 velivoli da combattimento;
- Forze navali di reazione immediata: l’Italia fornisce l’ammiraglia e contribuisce allo Standing NATO Maritime Group 2 (SNMG2) dispiegato nel Mediterraneo e nel Mar Nero, e allo Standing NATO Mine Counter Measures Group 2 (SNMCMG2) impiegando costantemente almeno 2 navi da guerra e circa 200 unità imbarcate.
- L’Italia garantisce la partecipazione alla Missione di Assistenza Militare dell’Unione Europea a sostegno dell’Ucraina (EUMAM) con personale e formatori organizzando una serie di corsi e attività di formazione specialistica che svolgerà a favore delle Forze Armate ucraine.
- Finora l’Italia contribuisce con circa 390 milioni di euro alle misure di assistenza a favore dell’Ucraina previste dall’European Peace Facility (Strumento Europeo per la Pace), per un totale di 3 miliardi di euro.
- Il 23 gennaio 2023, l’Italia ha concordato con la decisione del CAE dell’UE di approvare 500 milioni di euro aggiuntivi per l’ulteriore finanziamento dell’assistenza militare all’Ucraina.
L’Italia ha lavorato con i suoi partner della UE e del G7 per introdurre sanzioni senza precedenti nei confronti della Russia e della Bielorussia quali:
- Congelamento di beni appartenenti a oligarchi e individui affiliati al Cremlino per più di 2,3 miliardi di euro e più di 340 milioni di euro di fondi congelati. In Italia, il congelamento dei beni di individui, gruppi ed entità elencati viene effettuato dal Comitato di Sicurezza Finanziaria (CSF), un’organizzazione interministeriale e di autorità nazionale presieduta dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (Tesoro). Al Comitato partecipano il MAE e altre Autorità nazionali (tra cui Ministero dell’Interno, Ministero della Giustizia, Banca d’Italia, Unità di Informazione Finanziaria, Guardia di Finanza e Agenzia delle Dogane e dei Monopoli).
- Esclusione delle 10 principali banche russe (Bank Otkritie, Novikombank, Promsvyazbank, Bank Rossiya, Sovcombank, VEB, VTB BANK, Sberbank, Credit Bank of Moscow e JSC Russian Agricultural Bank) dalla rete di comunicazione bancaria S.W.I.F.T. Per 9 banche (JSC Russian National Commercial Bank, Bank Otkritie, Novikonbank, Promsvyazbank, Bank Rossiya, Sovcombank, VEB, VTB Bank e Sberbank) vige inoltre un divieto totale di transazione. La Banca russa di sviluppo regionale figura nell’elenco delle entità russe di proprietà o controllate dallo Stato soggette a un divieto totale di transazioni con persone dell’UE, alle quali è inoltre vietato ricoprire cariche negli organi direttivi.
- La messa al bando delle transazioni della Banca Centrale Russa e il congelamento dei beni della Banca Centrale nella UE.
- Sanzioni mirate, controlli sulle esportazioni, messa al bando dei finanziamenti alle esportazioni, nonché divieti di viaggio nei confronti di 1473 persone (tra cui Putin e Lavrov) e 205 entità.
- Le banche degli Stati membri dell’UE non possono detenere conti bancari di persone o entità russe, anche se solo con sede in Russia, superiori a 100.000 euro.
- Divieto di esportazione di beni a doppio uso, prodotti tecnologici e armi di piccolo calibro, nonché di altri beni che rientrano nel regolamento anti-tortura nonché del transito di tali beni dall’UE attraverso il territorio russo.
- Divieto di esportazione di beni e tecnologie che possano contribuire a rafforzare la capacità industriale e militare russa (ad esempio computer quantistici, semiconduttori avanzati, dispositivi a semiconduttore, circuiti elettronici integrati, macchine fotografiche, macchinari sensibili e attrezzature per il trasporto, ivi compreso il carburante per aerei); inserimento di ulteriori 506 entità russe soggette a restrizioni all’importazione nel campo dell’industria militare; restrizioni e divieti su alcune categorie di prodotti chimici, tecnologici e pezzi di ricambio che possono essere utilizzati anche nel campo dell’aviazione/droni.
- Divieto di acquisto e importazione di carbone e di articoli che generano entrate significative per la Russia quali legno, cemento, fertilizzanti – con eccezioni connesse alla sicurezza alimentare – frutti di mare, liquori, oro, ferro e acciaio, pasta di legno e carta, sigarette, plastica, cosmetici, pietre e metalli preziosi e altri prodotti come bitume, nerofumo e gomma sintetica, alcuni dei quali (un tempo) svolgevano un ruolo rilevante per l’industria italiana. E’ stato introdotto, con il nono pacchetto, il divieto di investimenti nel settore minerario, con l’esclusione di una lista di materie prime tra cui titanio, alluminio, cromo, cobalto, rame, minerali di ferro, fertilizzanti minerali, tra cui potassa e fosforite, molibdeno, nichel, palladio, rodio, scandio, vanadio, terre rare pesanti e leggere.
- Il blocco totale delle esportazioni dall’UE verso la Russia vale finora 43,5 miliardi, mentre il blocco delle importazioni dalla Russia verso l’UE vale 91,3 miliardi.
- Misure nel campo dei visti contro la Russia: sospensione totale della applicazione del Visa Facilitation Agreement tra la UE e la Federazione Russa. Applicazione delle linee guida emesse dalla Commissione per il rilascio dei visti generali in relazione ai richiedenti russi.
- Il divieto di criptovalori è stato ulteriormente inasprito vietando tutti i portafogli, i conti o i servizi di custodia di criptovalori, indipendentemente dall’importo del portafoglio.
- Lo spazio aereo UE è stato chiuso a tutti gli aeromobili posseduti, registrati o controllati dalla Russia. Divieto alle navi di registrazione russa di accedere ai porti dell’UE, comprese quelle che sono passati ad un’altra bandiera il 24.2.2022 o successivamente. Divieto di trasporto merci su gomma all’interno dell’UE alle imprese di trasporto russe e bielorusse.
- Russia Today (RT), Sputnik EU for Rossiya RTR / RTR Planeta, Rossiya 24 / Russia 24 e TV Centre International,TV/NTV Mir, Rossiya 1, REN TV, Pervyi Kanal, RT Arabic e Sputnik Arabic hanno il divieto di trasmettere nella UE.
- Divieto di tutte le transazioni con determinate aziende di stato già soggette a restrizioni al rifinanziamento.
- Divieto di partecipazione delle società russe agli appalti pubblici negli Stati membri e l’esclusione di qualsiasi sostegno finanziario agli enti pubblici russi, compresi i programmi dell’UE.
- Divieto per i cittadini dell’UE di sedere nei consigli di amministrazione di entità possedute o controllate dallo Stato russo o di società pubbliche russe, nonché per i cittadini e i residenti russi di sedere nei consigli di amministrazione di “infrastrutture critiche” degli Stati membri dell’UE.
- Divieto di qualsiasi transazione con persone giuridiche, entità o enti residenti al di fuori dell’Unione i cui diritti di proprietà siano posseduti direttamente o indirettamente per più del 50% da entità segnalate.
- Divieto di fornire servizi di rating del credito a persone o entità russe.
- Divieto di investimento nel settore energetico russo nonché una restrizione generale alla esportazione di attrezzature, tecnologie e servizi per l’industria energetica russa. Divieto di fornire capacità di stoccaggio di gas nell’UE a cittadini ed entità russe (con limitate eccezioni per il GNL a scopo di stoccaggio).
- Divieto di acquisto, importazione o trasferimento di petrolio greggio e determinati prodotti petroliferi dalla Russia nell’UE, che l’Italia ha debitamente osservato a partire rispettivamente dal 5 dicembre 2022 e dal 5 febbraio 2023, ed eccezione temporanea per alcuni Stati membri dell’UE che hanno una specifica dipendenza dalle forniture russe e non hanno opzioni alternative valide
- Adozione di un tetto massimo di prezzo per il trasporto marittimo di petrolio russo verso Paesi terzi e per i servizi correlati di: a) petrolio greggio russo (a partire dal 5 dicembre) e b) prodotti petroliferi (a partire dal 5 febbraio 2023).
- Dal 25 febbraio 2022 l’Italia ha adottato il più alto livello di sicurezza marittima 3 (MARSEC3) e quindi le navi battenti bandiera italiana sono state obbligate a passare, temporaneamente, al livello di sicurezza 3 quando si trovano nel Mar Nero:
- nel Mar Nero, limitatamente alla ZEE della Federazione Russa e dell’Ucraina, e nel Mar d’Azov impedendo di fatto alle navi battenti bandiera italiana di entrare in tutti i porti russi del Mar Nero e di svolgere qualsiasi attività commerciale”.
- Obbligo per le persone fisiche elencate di segnalare i propri beni alle autorità nazionali competenti (NCA) – il cosiddetto “reverse reporting” – e per le persone fisiche e giuridiche, le entità e gli organismi di fornire immediatamente qualsiasi informazione che possa facilitare il rispetto del regime sanzionatorio.
- Obbligo per le istituzioni bancarie, finanziarie e assicurative ivi compresa la Banca Centrale Europea e le Banche Centrali degli Stati membri dell’UE, di fornire informazioni sulle attività e sulle riserve detenute o controllate dalla Banca Centrale Russa, in vista del potenziale utilizzo delle attività e dei beni pubblici russi per la ricostruzione dell’Ucraina.
- A partire dal 6 ottobre 2022, è stato introdotto un nuovo criterio di elencazione, che consentirà di sanzionare le persone che facilitano le violazioni del divieto di elusione delle sanzioni.
- Estensione dell’ambito geografico delle misure restrittive sul non riconoscimento a tutte le aree non controllate dal governo ucraino negli oblast di Donetsk, Luhansk, Zaporizhzhia e Kherson.
- Finora sono state imposte sanzioni anche nei confronti della Bielorussia, sia in settori specifici dell’economia bielorussa (come l’esclusione delle quattro maggiori banche bielorusse dalla rete di comunicazione bancaria SWIFT) sia nei confronti di individui specifici.
- Organizzazione di un’accoglienza efficace dei rifugiati ucraini in Italia. Al 16 febbraio 2023 sono arrivati in Italia 173.645 rifugiati. La maggior parte di loro sono donne (92.353) e minori (49.444).
- Sono stati stanziati oltre 800 milioni di euro per sostenere i profughi ucraini in Italia.
- Il MAECI sta coordinando un gruppo di lavoro sui flussi dei rifugiati e sugli sforzi per l’accoglienza al fine di aumentarne le capacità.
- Il Ministero dell’Interno ha aumentato le capacità dei Centri di Accoglienza Straordinaria (CAS) e del Sistema di Accoglienza e Integrazione (SAI) per un totale di 21.000 unità. Al 16 febbraio 2023, 11.310 rifugiati ucraini sono ospitati presso i CAS e 3.140 presso il SAI. Il Dipartimento della Protezione Civile italiana ha aumentato la sua capacità ricettiva a 30 mila unità.
- Le persone arrivate dall’Ucraina, titolari di un permesso di protezione, che hanno trovato da sole un alloggio, possono ricevere un contributo mensile di 300 euro, integrabile con 150 euro nel caso di famiglie con minori. Il contributo copre fino a 3 mesi dalla data di arrivo in Italia. In caso di contratto di lavoro, il contributo viene erogato per 60 giorni. Il contributo può coprire fino ad un massimo di 60.000 persone.
- Il MAECI sta inoltre guidando uno sforzo di coordinamento con la rete dei consoli ucraini di Roma, Milano e Napoli per facilitare lo scambio di informazioni sui bambini non accompagnati e sui rifugiati ucraini.
- Il Ministero per le Pari Opportunità e la Famiglia ed il MAECI hanno costituito un Gruppo di lavoro sui minori, unitamente al Dipartimento della Protezione Civile (DPC) italiana e con la partecipazione dell’UNHCR, dell’UNICEF e della OIM per valutare le esigenze e coordinare azioni concrete rispetto alle specifiche situazioni dei minori e degli adottati ucraini.
- Il Dipartimento della Protezione Civile (DPC) italiana, di concerto con il Ministero della Salute, ha svolto le azioni in materia di screening COVID-19 (all’ingresso e fino a 48 ore da allora) e vaccinazione dei rifugiati, comprese le vaccinazioni non Covid-19 e cicli di immunizzazione dei bambini, secondo le regole definite dal Ministero della Salute. L’assistenza sanitaria è prestata alle stesse condizioni dei cittadini italiani per un periodo annuale rinnovabile una volta richiesta la protezione temporanea, con esenzione dalle spese sanitarie. In assenza di tale richiesta, l’assistenza sanitaria è assicurata con la più ampia erogazione di servizi a favore delle persone fragili, donne, bambini e anziani.
- Con le circolari del 3 e 4 marzo 2022, il Ministero della Salute ha individuato le risorse necessarie per l’esecuzione degli esami diagnostici per il SARS-cov-2, per la somministrazione del vaccino anti-COVID19 e delle altre vaccinazioni di routine per la popolazione a rischio.
- Gli enti locali hanno inoltre garantito le necessarie attività di sorveglianza, prevenzione e profilassi vaccinale anche in relazione ad altre malattie infettive. Particolare attenzione è stata riservata all’individuazione precoce di persone con bisogni speciali e vulnerabilità specifiche, ad esempio minori stranieri non accompagnati, donne in gravidanza, famiglie monoparentali.
- Nel periodo iniziale successivo all’annuncio della crisi in Ucraina, il Ministero della Salute ha fortemente raccomandato alle ASL l’utilizzo del codice STP per tutte le prestazioni sanitarie, per garantire l’assistenza sanitaria a tutti gli sfollati dall’Ucraina e per assicurare l’iscrizione al Servizio Sanitario Nazionale (SSN) di tutti i minori stranieri presenti sul territorio italiano, indipendentemente dalla regolarità del loro soggiorno. In Italia, i minori stranieri hanno sempre accesso all’assistenza sanitaria allo stesso livello dei cittadini italiani. L’iscrizione obbligatoria e gratuita al SSN è garantita anche ai minori stranieri non accompagnati in attesa del rilascio del permesso di soggiorno.
- Il governo italiano ha applicato la decisione del Consiglio UE di introdurre la protezione temporanea in conformità alla Direttiva UE 2001/55/CE.
- Nel corso degli interventi coordinati con le Agenzie ONU sul terreno, l’Italia sta finanziando (con il suo Fondo per le Migrazioni) un progetto di 10 milioni di euro sviluppato con UNHCR in Moldova per migliorare la capacità del Paese di assistere i rifugiati provenienti dall’Ucraina, con un accento specifico sulle esigenze dei minori e di altre persone vulnerabili.
- Ulteriori progetti sono in fase di elaborazione in Moldova, in collaborazione con OIM e UNICEF, per un valore complessivo di 10 milioni di euro.
- Viene trasmesso un bollettino informativo televisivo giornaliero in lingua ucraina dalla rete nazionale informativa della società del servizio pubblico radiotelevisivo pubblico (RAI-RaiNews24) per fornire informazioni utili sull’accoglienza e informazioni aggiornate sul conflitto in corso ai rifugiati ucraini e alla comunità ucraina in Italia.
- I cittadini ucraini e i cittadini di altri Paesi terzi che provengano dall’Ucraina e che arrivino sul territorio italiano a seguito degli eventi in corso possono viaggiare gratuitamente per raggiungere il primo luogo di destinazione o accoglienza entro un periodo massimo di cinque giorni dal loro ingresso alle seguenti condizioni:
a. Sui treni della società “Trenitalia” che gestiscono servizi Intercity, Eurocity e regionali sul territorio italiano. Altre società ferroviarie che forniscono servizi di trasporto sul territorio italiano possono offrire viaggi gratuiti ai medesimi soggetti su base volontaria;
b. Sulla rete stradale nazionale;
c. Servizi di trasporto marittimo per le isole. - Il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 28 marzo 2022 ha individuato le regole e i gruppi di beneficiari (BTP – Beneficiaries of Temporary Protection) che possono richiedere il permesso di soggiorno per protezione temporanea. I beneficiari possono studiare, cercare lavoro o ricevere servizi per l’impiego, accedere al sistema sanitario, essere iscritti nei registri di residenza locali e ricevere servizi di assistenza e protezione sociale.
- Il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 28 marzo 2022 disciplina lo status di protezione temporanea in Italia per le persone fuggite dall’Ucraina a causa dell’invasione russa, sulla base della Direttiva 2001/55/CE. Questa Direttiva comunitaria stabilisce una disposizione eccezionale in caso di afflusso massiccio nell’Unione Europea (UE) di stranieri che non possono tornare nel loro Paese e fornisce una protezione temporanea a questi sfollati. La protezione temporanea consente la registrazione nel Sistema Sanitario Nazionale e l’accesso al lavoro, all’istruzione, all’assistenza e alle misure di ospitalità. Il DPCM del 28 marzo 2022 stabilisce inoltre espressamente che l’iscrizione al Sistema Sanitario Nazionale, con la scelta del medico o del pediatra di base, è possibile sin dalla presentazione della domanda di protezione temporanea.
- L’articolo 9 dell’ordinanza del Capo della Protezione Civile n. 895 del 24 maggio 2022 esenta gli stranieri provenienti dall’Ucraina dal pagamento dei premi per l’assicurazione sanitaria. L’esenzione è concessa al momento della registrazione presso l’ASL ed è valida fino alla fine dello stato di emergenza. È designata dal MEF-Agenzia delle Entrate con il codice X22.
- I beneficiari hanno accesso a percorsi di integrazione sociale e lavorativa per migranti vulnerabili promossi dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
- I Presidenti delle Regioni sono stati nominati Commissari delegati a livello locale per la gestione dell’emergenza e sono responsabili dell’organizzazione dei servizi di protezione e assistenza locali, insieme a Prefetture e Comuni, promuovendo anche l’impegno del Terzo Settore, delle associazioni e delle ONG.
- È stata implementata una piattaforma web nazionale, gestita dalla Protezione Civile italiana, dove privati, aziende e associazioni possono fornire beni, servizi e alloggi.
- Il quadro giuridico e normativo italiano tutela qualsiasi minore in Italia, indipendentemente dalla sua condizione e dal suo status, tenendo in primaria considerazione l’interesse superiore del bambino.
- Come principio generale, i bambini in fuga dalla guerra in Ucraina sono stati iscritti nelle scuole e sono stati organizzati servizi di integrazione quali corsi extra di Italiano dopo/durante l’orario scolastico ordinario, servizi di mediazione interculturale e altre misure extra-scolastiche. Sono stati adottati servizi di informazione e linee guida specifiche per l’integrazione scolastica e l’iscrizione al sistema educativo nazionale.
- Dall’inizio dell’emergenza, la Direzione Generale dell’Immigrazione e delle Politiche di Integrazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha assicurato il censimento e il monitoraggio dei minori non accompagnati provenienti dall’Ucraina arrivati in Italia attraverso il Sistema Informativo Nazionale per i Minori Non Accompagnati (SIM).
- Con l’Ordinanza della Protezione Civile Italiana n. 876 del 13 marzo 2022 è stato nominato un Commissario Straordinario con il compito di coordinare le procedure di assistenza ai minori non accompagnati (MNA). È stato adottato un Piano d’azione per i minori non accompagnati con un addendum operativo, volto a fornire linee guida per garantire un’efficace cooperazione tra tutte le autorità istituzionali competenti coinvolte nella protezione e nell’assistenza dei minori non accompagnati fuggiti dall’Ucraina, arrivati in Italia o ritrovatisi sul territorio nazionale. In base al Decreto Legge n. 21/2022, a partire da febbraio 2022, il Commissario straordinario rimborsa i Comuni che ospitano i beneficiari ucraini non accompagnati all’interno di strutture autorizzate per minori (fino a 100 euro di diaria pro capite a livello forfettario) o all’interno di famiglie che hanno l’affidamento dei minori stessi (fino a 20 euro di diaria pro capite).
- Con l’Ordinanza della Protezione Civile n. 881 del 29 marzo 2022, i centri di accoglienza e le strutture per i MNA sono stati estesi a questo gruppo di minori aumentando i posti disponibili fino a un ulteriore 25%. Il piano individua le specifiche strutture/misure di ospitalità/alloggio disponibili, la tutela e le modalità di accesso ai centri di accoglienza per i beneficiari di protezione internazionale o di altre forme di protezione.
- Con la disposizione del comma 669 della Legge n. 197 del 29 dicembre 2022, lo stato di emergenza, inizialmente dichiarato fino al 31 dicembre 2022, è stato prorogato al 3 marzo 2023 e con il decreto legge n. 198 del 29 dicembre 2022, le attività del Commissario straordinario sono state prorogate fino a tale data.
- Per quanto riguarda l’integrazione nel mercato del lavoro, i beneficiari in possesso di qualifiche professionali in professioni mediche, infermieristiche o esperti in lavori di assistenza alla persona sono stati riconosciuti automaticamente e sono autorizzati a lavorare in Italia in un ospedale pubblico o privato o in altre strutture socio-sanitarie.
- Subito dopo l’inizio della aggressione da parte della Russia, l’Italia ha dato un contributo di 1 milione di euro alle attività di primo soccorso del CICR.
- Il 27 febbraio 2022 il Ministero degli Affari esteri italiano ha approvato il trasferimento di 110 milioni di euro per sostenere il bilancio generale del governo ucraino. Tale ammontare è a disposizione del Ministero del tesoro ucraino dal 28 febbraio 2022.
- L’Italia ha risposto con un contributo di 25,5 milioni di euro agli appelli umanitari lanciati dal sistema delle Nazioni Unite e dal Movimento della Croce Rossa Internazionale, per sostenere le attività umanitarie a favore delle persone vulnerabili in Ucraina così come dei rifugiati nei paesi limitrofi.
- La Cooperazione Italiana ha stanziato 14 milioni di euro per sostenere le iniziative umanitarie realizzate dalle Organizzazioni della Società Civile Italiana (OSC) in risposta alla crisi ucraina. Inoltre, 650.000 euro sono stati destinati a un progetto realizzato dall’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani per rafforzare le capacità dell’ospedale Sighetu Marmatiei, situato al confine tra Romania e Ucraina.
- L’Italia sta inoltre finanziando (tramite il suo Fondo di Premialità – Fondo per premiare la cooperazione nel campo delle riammissioni) un’iniziativa da 3 milioni di euro con l’UNHCR in Ucraina per assistere le autorità locali nella protezione degli sfollati interni.
- L’Italia ha inoltre sostenuto l’iniziativa ucraina “Grain from Ukraine“, volta a mitigare le conseguenze che la guerra ha avuto sulla sicurezza alimentare mondiale, contribuendo con 2 milioni di euro al Programma Alimentare Mondiale (PAM).
- È stato istituito un meccanismo di coordinamento, presieduto dal MAECI, con le organizzazioni della società civile attive a sostegno del popolo ucraino.
- Il 13 dicembre 2022, l’Italia ha garantito un nuovo contributo di 10 milioni di euro per il 2023, che sosterrà le attività volte a rafforzare la resilienza delle infrastrutture.
- L’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) ha finalizzato un contratto per l’acquisto e la consegna all’Ucraina di 52 generatori elettrici, per un valore complessivo di 660.000 Euro.
- L’Italia ha garantito assistenza all’Ucraina per il potenziamento delle infrastrutture stradali, tramite l’invio di materiali, e sta valutando la possibilità di cooperare nel campo delle infrastrutture ferroviarie. L’Italia sta assicurando la capacità di ricezione dei prodotti agricoli ucraini tramite i porti di Venezia, Trieste e Ravenna.
- Il Ministero della Salute sta supervisionando la raccolta di generi medici sanitari (tramite il Servizio Sanitario Nazionale) che saranno spediti dalla Protezione Civile italiana per il tramite del Meccanismo di protezione civile dell’Unione Europea (MPCEU) a luoghi che si trovano nei paesi limitrofi dell’Ucraina. È stata inoltre istituita una valutazione giornaliera della disponibilità di letti in diversi reparti quali: terapia intensiva, oncologia, pediatria, neonatologia, dialisi, e ustioni per renderli disponibili attraverso il MPCEU.
- Il Ministero degli Affari Esteri sta facilitando accordi di gemellaggio e altre intese tra comuni italiani e ucraini con l’obiettivo di: (i) proporre progetti tangibili per la ricostruzione di infrastrutture chiave e di siti e istituzioni culturali di alto valore, in base alle esigenze e alle priorità evidenziate dalle autorità ucraine; (ii) fornire sostegno e capacity building alle amministrazioni locali ucraine nel loro sforzo di convergere verso gli standard dell’UE; (iii) rafforzare i contatti interpersonali, al fine di facilitare i ricongiungimenti familiari tra la diaspora ucraina in Italia e i loro parenti in patria.
- L’Italia sta anche fornendo assistenza in natura per contribuire ad alleviare la situazione umanitaria in Ucraina.
- La Cooperazione italiana ha donato quasi 5 tonnellate di materiale sanitario alla Croce Rossa Italiana da consegnare alla corrispondente organizzazione Ucraina.
- La Protezione Civile Italiana da febbraio coordina e facilita l’invio di attrezzature e beni all’Ucraina e ai Paesi limitrofi per rispondere alle loro crescenti esigenze. I beni sono stati donati da enti pubblici (Regioni, Ministeri) e da privati. Sono stati donati, ad esempio, forniture per campi di emergenza, tende, tensostrutture, brandine, letti da campo, cucine da campo, ambulanze, veicoli dei Vigili del Fuoco, medicinali, kit per la protezione del patrimonio culturale, ecc.
- La Cooperazione italiana ha organizzato una donazione umanitaria con un carico complessivo di circa 20 tonnellate di beni umanitari dall’UNHRD di Brindisi (per lo più articoli per l’accoglienza – quali tende, coperte, generatori, scaldatende, lampade – e kit per l’igiene), che ha raggiunto Niemce (Polonia) l’11 e il 14 marzo 2022.
- La Cooperazione italiana ha donato alle autorità moldave quasi 20 tonnellate di articoli umanitari, inviati dall’UNHRD di Brindisi e consegnati il 14 e 18 marzo 2022.
- La Cooperazione italiana ha donato 6 tonnellate di beni umanitari per le attività dell’OSC italiana “CUAMM – Medici con l’Africa” in Ucraina, inviate dall’UNHRD di Brindisi all’Ucraina via Romania (arrivate a Siret il 9 giugno 2022).
- La Cooperazione italiana ha organizzato il trasporto di 15 tonnellate di beni umanitari (di cui 9 donati dalla Cooperazione italiana e oltre 6 tonnellate dalla Fondazione “Francesca Rava”). I carichi sono arrivati in Romania il 18 e il 21 giugno 2022 e sono stati successivamente trasferiti in Ucraina.
- La Cooperazione italiana ha donato 9 tonnellate di beni umanitari per le attività dell’OSC italiana “CUAMM – Medici con l’Africa” in Ucraina, inviate dall’UNHRD di Brindisi in Ucraina (arrivate a Chernivtsi il 29 novembre 2022).
- Il Dipartimento della Protezione Civile sta inoltre coordinando le operazioni MEDEVAC (evacuazioni mediche), trasportando i pazienti verso le istituzioni sanitarie italiane.
- Le aziende italiane del settore energetico continuano a donare materiale elettrico per rafforzare la resilienza delle infrastrutture energetiche in Ucraina. Finora le donazioni confermate sono state quelle di Total Energies S.p.A., Chiesi Farmaceutica S.p.A., ENI S.p.A., Terna S.p.A. e SNAM S.p.A. La Presidenza del Consiglio dei Ministri sta operando con TERNA S.p.A. per organizzare una nuova importante donazione di energia e materiale elettrico, che vede il coinvolgimento di 20 aziende italiane. Un primo lotto di materiali è stato accettato dall’Ucraina. Il Dipartimento della Protezione Civile sta coordinando la donazione e la spedizione.
- Grazie ad un contributo di 17 milioni di dollari USA, nel 2021 l’Italia è stata tra i dieci principali donatori del Fondo Centrale per la Risposta alle Emergenze dell’ONU (CERF). Per il 2022, l’Italia ha fornito 17,5 milioni di dollari al CERF, mantenendo la sua posizione tra i primi 10 donatori. I fondi saranno utilizzati per rispondere all’emergenza Ucraina e ad altre crisi umanitarie. Per il 2023, l’Italia ha già garantito un contributo di 15 milioni di euro al CERF.
- In linea con gli impegni del G7, l’Italia ha concesso un prestito di 200 milioni di euro a condizioni privilegiate per il bilancio dell’Ucraina e, in particolare, per pagare i salari dei dipendenti del settore dell’istruzione.
- Nell’ambito dell’UE, l’Italia ha sostenuto con forza e costanza la decisione della Commissione di fornire un primo pacchetto di aiuti a breve termine di 9 miliardi di euro nel 2022 e ha sostenuto attivamente la decisione di fornire un secondo pacchetto di aiuti a breve termine MFA+ (Macro-financial Assistance+) pari a 18 miliardi di euro, nel 2023, per sostenere le esigenze finanziarie a breve termine dell’Ucraina. La prima rata del secondo pacchetto di aiuti MFA+, pari a 3 miliardi di euro, è stata erogata di recente.
- Il “Decreto-Legge Aiuti ter” prevede la partecipazione dell’Italia alla nuova assistenza macrofinanziaria di emergenza dell’UE all’Ucraina, tramite la sottoscrizione di una garanzia finanziaria da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze per un importo totale di 700 milioni di euro per il 2022.
- L’Italia ha adottato una strategia per sostituire gradualmente gli attuali 29 miliardi di metri cubi annui di fornitura di gas dalla Russia aumentando le forniture (sia attraverso i gasdotti che GNL) delle fonti esistenti.
- Nel periodo gennaio-novembre 2022 la riduzione del gas proveniente dalla Russia è stata del 52% rispetto allo stesso periodo del 2021.
- Agiamo in sinergia con i principali attori nazionali per rilanciare la produzione nazionale di gas, massimizzare la capacità degli impianti di rigassificazione esistenti e rafforzare le infrastrutture critiche, anche attraverso ulteriori 10 miliardi di metri cubi dalla nuova capacità di rigassificazione offshore.
- I livelli di riserve di gas in Italia sono tra i più alti dell’UE. L’Italia ha una capacità di stoccaggio superiore al 20% del suo consumo annuo, sia nello stoccaggio commerciale che nella riserva strategica pubblica.
- L’Italia ha sostenuto con forza l’adozione del piano REPowerEU per rendere l’Europa indipendente dai combustibili fossili russi e ha sostenuto attivamente le misure di emergenza proposte dall’UE per garantire l’approvvigionamento energetico dell’Europa.
- Il governo italiano è stato determinante per l’adozione di un meccanismo di limitazione del prezzo del gas in Europa, che tutelerà le famiglie e le imprese europee dalle impennate dei prezzi.
- L’Italia è stata anche tra i principali sponsor della Piattaforma per l’acquisto di energia dell’UE, il nuovo meccanismo di coordinamento volontario che riunisce la Commissione e gli Stati membri e che supporterà l’acquisto di gas e idrogeno per l’Unione, aperto anche a Ucraina e Moldova.
- La nostra strategia di diversificazione è una risorsa comune per la sicurezza energetica complessiva dell’UE.
- La creazione del Corridoio Meridionale del gas/TAP, dal Mar Caspio all’Italia, si è rivelata essere uno sforzo lungimirante poiché si tratta dell’unico progetto energetico aggiunto in Europa nell’ultimo decennio che non dipende dalla Russia e ha il potenziale di raddoppiare la sua capacità nel medio termine.
- La diversificazione energetica dell’UE beneficia anche del ruolo centrale dell’Italia nel Mediterraneo in generale, compreso il bacino levantino come membro fondatore dell’East Mediterranean Gas Forum [EMGF]. Ora più che mai, l’approccio inclusivo e cooperativo dell’Italia sarà determinante per sbloccare ulteriormente il potenziale energetico della Regione, al fine di aumentare la nostra sicurezza energetica comune.
- Per calmierare gli alti prezzi del greggio e prevenire eventuali problemi legati alle forniture, l’Italia ha partecipato a due rilasci di scorte petrolifere decisi da tutti i membri dell’Agenzia Internazionale per l’Energia: il primo all’inizio di marzo, per 60 milioni di barili, e il secondo ad aprile, per ulteriori 120 milioni di barili. In entrambe le occasioni, l’Italia ha rilasciato il sesto maggior quantitativo di riserve tra i paesi partecipanti.
- Per quanto riguarda l’assistenza a Kiev in campo energetico, l’Italia, attraverso il suo operatore del sistema di trasmissione (TSO), ha sostenuto fin dall’inizio la richiesta del governo ucraino di sincronizzare la sua rete elettrica con quella europea, dopo la sua disconnessione dalla rete russa.
- L’Italia continua ad impegnarsi, sia a livello multilaterale che europeo, e con i nostri partner e fornitori di energia, per raggiungere una sostanziale transizione all’energia pulita che consideriamo l’unica soluzione per raggiungere una sicurezza energetica duratura e un’autonomia strategica.
- Dopo l’aggressione russa, il Ministero italiano dell’Università e della Ricerca ha esortato gli istituti di istruzione superiore a concedere borse di studio e ad adottare altre iniziative a sostegno degli studenti ucraini. È stato creato un fondo speciale di 500.000 euro per assistere gli studenti universitari ucraini e i ricercatori e professori ucraini che partecipano a progetti nelle nostre università e centri di ricerca. Il Parlamento Italiano ha successivamente elevato il fondo a un milione di Euro, ampliando i criteri di selezione. Per l’assegnazione di queste risorse, il Ministero dell’Università e della Ricerca ha pubblicato un avviso pubblico. A ciò hanno fatto seguito 42 richieste di finanziamento.
- L’Italia ha istituito un’antenna dell’Ambasciata a Lviv, presso la quale lavora un docente italiano con il compito di collaborare con le università locali e sostenere la loro attività didattica.
- È stata pubblicata sul sito del Ministero dell’Istruzione una sezione interamente dedicata all’emergenza ucraina (https://www.istruzione.it/emergenza-educativa-ucraina/).
- A seguito della valutazione amministrativa da parte della Commissione istituita presso il Ministero dell’Università e della Ricerca, l’elenco dei beneficiari del Fondo è stato pubblicato sul sito istituzionale (https://www.mur.gov.it/sites/default/files/2022-12/Decreto%20Direttoriale%20n.%20463%20del%2017-11-2022.pdf). Sono 32 le Università e gli Istituti di ricerca che ospitano studenti, visiting professor e dottorandi di nazionalità ucraina.
- Il sostegno totale assegnato al progetto è di 731.234,96 Euro. Il pagamento è in corso.
- Per sostenere la continuità didattica, il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha stanziato una somma iniziale di 1.000.000 di Euro, da assegnare alle istituzioni scolastiche per l’inserimento degli studenti ucraini nelle scuole italiane. L’inserimento scolastico degli studenti ucraini è garantito dagli Uffici Scolastici Regionali del Ministero dell’Istruzione e del Merito in collaborazione con le autorità locali (Regioni, Prefetture, Protezione Civile, Enti Locali, Servizi Sanitari). Inoltre, vi è un costante coordinamento con il Consiglio dell’UE e gli Stati membri per dare una risposta coordinata alle richieste del Ministero dell’Istruzione ucraino trasmesse anche a livello politico bilaterale.
- È stato adottato un regolamento speciale per cui gli studenti ucraini iscritti al sistema scolastico italiano non sono stati obbligati a sostenere gli esami finali del primo e del secondo ciclo alla fine dell’anno scolastico. Allo stesso tempo, in collaborazione con l’Ambasciata ucraina, il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha organizzato sedi dedicate a Milano, Roma e Napoli, dove gli studenti ucraini hanno sostenuto gli esami online per accedere alle università ucraine.
- Il Ministero della Cultura dell’Italia ha adottato un programma di 2.000.000 di euro per sostenere gli artisti ucraini, offrendo loro residenze e relative attività. Inoltre il Ministero della Cultura sta collaborando con le autorità ucraine e i partner internazionali per salvaguardare il patrimonio culturale ucraino in pericolo.
- Il Ministero della Cultura italiano ha acquistato e consegnato, attraverso il Meccanismo di Protezione Civile dell’Unione Europea (UCPM), materiale di emergenza ad hoc per la protezione, conservazione e trasporto del patrimonio culturale ucraino a rischio.
- Il Ministero della Cultura sta rafforzando la cooperazione tra l’Unità dei Carabinieri per la protezione del patrimonio culturale e le autorità competenti ucraine al fine di fornire ulteriore assistenza nella protezione del patrimonio a rischio e di includere il patrimonio culturale ucraino nelle banche dati italiane in modo che possa essere monitorato e tutelato dai traffici illeciti.
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